Racconto di Silvana Guarina

(Pubblicazione 19 ottobre 2019)

 

 

Auch! Di nuovo?! Mi si è buttata addosso senza nessun rispetto per le mie povere molle non più nuovissime. Come si permette di trattarmi così? Merito un po’di rispetto dopo quarant’anni di onorato servizio oppure no? Se lo farà ancora una volta la lascio cadere giù, così impara.

Cos’è questo rumore? Singhiozzi? Sta forse piangendo?  Sì, sta proprio piangendo. Era tanto che non la sentivo piangere. Era da… da quando è mancata la sua mamma. Aveva inondato il cuscino di lacrime tanto che aveva dovuto cambiare la federa nel bel mezzo della notte. Che le sarà successo ora?

Oh le mie molle cigolano di nuovo! Questa è la cagnetta di casa che da un po’di tempo mi ha scambiato per la sua cuccia e tutte le notti mi zompa sopra e si rincantuccia vicino alla sua padrona, che la lascia fare, senza dirle un bel no deciso. Scommetto che la sta coccolando, forse riuscirà a consolarla. Non dovrebbe essere compito del cane di casa consolarla nei momenti tristi ma del marito. Meglio che mi prepari a ricevere un altro peso, quello di lui, sull’altro mio lato.

Strano, lui ancora non arriva, eppure i singhiozzi sono forti, lui dovrebbe averli sentiti ed essere già accorso. Che sta dicendo lei? Che tipo! Pensate, parla col cane! Non ha proprio nessuno con cui parlare? Ma fatemi capire che sta dicendo. Non è semplice. Sussurra e singhiozza. Singhiozza e sussurra. Cosa?  Lui se n’è andato? Un viaggio di lavoro, certamente. Spesso va all’estero per lavoro e quando torna anche lui mi si butta sopra senza alcun riguardo. E’ stanco, il poverino! Usare il divano o la poltrona no, eh?! Loro se la scansano sempre questa faticaccia. E’ il caso di piangere per l’ennesimo viaggio di lavoro? Ormai dovrebbe esserci abituata. Ora anche il cane guaisce tristemente. Lei continua a sussurrare. Colgo un “non tornerà più” e un “mi ha lasciata”. Possibile? Dopo tanti anni insieme? Quante volte hanno dormito abbracciati schiacciandomi un solo lato! Quante volte si sono girati e rigirati fra le coltri, chiacchierando e ridendo felici! Certo, hanno avuto anche momenti tristi …  “un’altra donna”! Ha detto proprio così? Sì, ho capito bene. Un’altra donna! Sono costernato. Questa proprio non me l’aspettavo. Sembravano essere una bella coppia, ben assortita, e, francamente, dopo tanti anni mi ero abituato a loro. Ricordo quando mi hanno acquistato, poco prima del loro matrimonio. Lei mi ha scelto fra tanti, dicendo che le ricordavo il collega del film “Pomi d’ottone e manici di scopa”. Lui l’ha subito accontentata, anche se il mio prezzo era un po’ oltre al loro badget. E ora… Che tristezza! Ora non sarò più il loro letto nuziale!  Una parte di me resterà vuota.