Racconto di Antonella Parisi

(6 gennaio 2020)

 

È la notte dell’Epifania, la neve scende lenta e fitta da alcune ore. Guardo attraverso i vetri appannati il paesaggio imbiancato, ormai non si distinguono più i tetti delle case.

Sono in fermento per l’arrivo della befana, quasi emozionata. Questa notte voglio restare sveglia per poterla conoscere. Il mio border-collie Poldo sonnecchia beato disteso davanti al camino. Sono le 23,00, come scandisce l’orologio sulla parete, quando accade qualcosa di imprevisto, quasi di magico. Nonostante gli sforzi, mi sono addormentata appoggiata a Poldo, quando una donnina, piccola, curva, stranamente vestita, mi appare in sogno. Dapprima farfuglia qualche formula magica, poi a gran voce, in preda al panico mi chiama: Marta, Marta, ho bisogno del tuo aiuto, svegliati presto! Appena apro gli occhi stento a credere che la befana in carne ed ossa mi sta parlando. Mi dice che si chiama Mafalda, che è la befana supplente, chiamata in soccorso perché la befana in carica, più anziana è malata, ha contratto lo stesso virus che affligge gli umani. Mafalda mi spiega che nella fretta ha smarrito l’elenco degli indirizzi a cui consegnare i doni e per questo chiede il mio aiuto. Mi promette di fare tutte le consegne in tempo utile e che prima del sorgere del nuovo giorno sarei tornata a casa sana e salva. Io non sto nella pelle, sono curiosa e felice di volare insieme a Mafalda, attraversare le nuvole, schivare le stelle. Come promesso salgo sulla scopa e Mafalda mi dice: stringiti a me, non posso cambiare la destinazione del vento, ma posso fare in modo che guidi la mia scopa così da correre più in fretta. Come promesso, la befana, alle prime luci dell’alba, dopo aver consegnato l’ultimo pezzo di carbone, mi riporta nella mia cameretta, senza fare alcun rumore. E’ la voce della mamma, quando il sole è ormai alto, a svegliarmi: Marta non vuoi sapere cosa ti ha lasciato la befana nella calza? Io candidamente rispondo: “mamma so già cosa troverò nella calza, anzi posso dire che da questa notte io e la befana Mafalda siamo diventate buone amiche”.