Racconto di Flora Gilda Pianta

(Pubblicazione 23 ottobre 2019)

 

C’era un diverticolo nel materasso del mio letto, copia conforme con la forma della mia schiena, e più in basso, sedere. Ed io lì mi mettevo a sedere per leggere quando la cosa mi era più facile, perchè contromano allo studio o in aggiunta ad esso. Poi accadde che dopo tante letture belle, altre senza anima, la sponda del letto cedette per avaria e millantato uso improprio e io mi ritrovai seduta per terra, proprio sprofondata, perchè il materasso era ruzzolato ed aveva preso una brutta piega, lontano, nell’altro lato della stanza.

Ora il mio letto parla e parla di cose molto più serie. Occupo la posizione, senza diverticoli, perchè chi la occupava era leggero come una piuma, quella cioè dove ho visto mio padre, sfiancato nell’ultimo respiro, morire in un sussurro. La cosa non mi fa paura, spesso lo rivedo nell’abat-jour che ho accanto al letto e lo tengo per mano metaforicamente affinchè l’immagine molto molto nitida non scompaia. E’ di certo un’arca d’alleanza tra cielo e terra. tra letto singolo e letto matrimoniale, nei vari posteggi della vita, che si completino o meno in unioni matrimoniali.