Fiaba di Claudia Di Silvio

Illustrazioni di Lisa Masciulli

 

Al mattino ad Emma piace: ciondolare un po’ nel suo lettino dopo essersi scolata tutto il lattuccio; strofinare tra le manine la sua pezzolina di raso rosa; arri, arri cavalluccio tenere ancora un po’ in bocca il ciuccio. Insomma, pace e calma, appena sveglia OM è il suo mantra.

Il problema è che la sua mamma va di fretta, presto, è tardi, roarrrrrr! Il motore del bolide è già lì che aspetta.

Mumble Mumble…come fare? Luce! Forza mamma, prepara i bagagli, si va nel Regno tutto rosa, rosae e rosae bis! Sarà un viaggio assai gustoso: rosa, si sa, è una tinta deliziosa…

La partenza è prevista per l’ora della nanna, quando, di solito, Emma di dormire non ne vuol proprio sapere.
Sì, perché, se al mattino non si vuole mai alzare, di sera vorrebbe stare in cocina (leggi koθina) a dar da mangiare a Orso la frutta tagliata a metà fino a notte fonda.
E così, allo scoccare delle ventidue…

***

…C’era una volta una bimba di nome Emma che, di colpo, si ritrovò catapultata nel Regno tutto rosa, rosae e rosae bis. Era un posto fatato dove tutto ma proprio tutto era di colore rosa: i boccioli di rosa canina erano rosa e pure quelli di rosa selvatica, le scarpette delle bimbe scintillavano di glitter rosa, gli scivoli erano rosa come il nasone di Peppa Pig e nel cielo, anch’esso rosa, correvano veloci tanti unicorni dalle lunghe criniere rosa. Mentre galoppavano, gli unicorni rosa lasciavano dietro di loro delle magiche scie di stelline e i bimbi le guardavano stupiti da giù giù giù con il naso all’insù a suon di Ohhhhhhhhhhhh.

“Forza Emma, monta in sella, ti porto a fare un giro su quella nuvoletta rosa, rosa e zuccherosa sopra ogni cosa!”. Emma non se lo lasciò ripetere due volte e, carica come una bomba da bagno rosa della Lush, montò in groppa all’unicorno. “Reggiti forte, si volaaaaaaaa!”

Wow che bello fare lo slalom tra le nuvole, agguantarne ogni tanto un soffice pezzettino profumato come una carezza della mamma al mattino e voltarsi indietro per vedere la scia di stelline sfavillare nel cielo rosa. Finito il giro, l’unicorno rosa riaccompagnò Emma laggiù giù giù dove la attendevano tanti bimbi per giocare con il nastro rosa, correre veloci sui prati rosa e cantare festose canzoncine. Tra una risata e l’altra, ecco udire in lontananza il rumore di un carretto: gr gr gr, chicchete chicchete chi, dlin dlon dlan. Ma cosa sarà mai? Il carretto passava ed era trainato da un uomo che, ormai vicino, gridava “Gelati!”


Ari-wow, era proprio il carretto dei gelati! Neanche il tempo di fermarsi che tutti i bimbi erano già in fila scalpitanti di essere serviti. Emma non stava più nella pelle rosa. Ci siamo, finalmente era arrivato il suo turno. L’uomo dei gelati le porse un cono ricoperto di croccanti cioccolatini rivestiti di glassa di zucchero rosa su cui erano adagiate due grosse palline che emanavano un inebriante profumo di rosa: una era di colore rosa e l’altra era anch’essa rosa. Emma lo afferrò al volo, ci si tuffò con tutto il musetto e via di lecca di qua, lecca di su, lecca di giù, crunch crunch, chomp chomp…Ma, sul più bello, toctoc, toctoc, toctoc, toctoc, qualcuno stava bussando sulla sua spalla con insistenza. Ohi, adesso basta però!

“Emma, buongiorno, sono la mamma. È ora di svegliarsi, ti ho portato il tuo lattuccio rosa”.

Uffy! È già mattino ma Emma vuole continuare il suo meraviglioso sogno nel Regno tutto rosa, rosae e rosae bis.

“Allora facciamo questo patto” – propone la mamma – “Bevi il tuo lattuccio e riaccoccolati due minuti, giusto il tempo di tornare nel Regno tutto rosa, rosae e rosae bis, finire il gelato e salutare i tuoi amichetti.

Slurp, slurp…mmmmmmmmmmmmm che bontà!

 

“Cari amici, io devo andare, la nostra giornata sta per cominciare.

Ci vediamo questa sera, Regno bello, tu mi garbi!

Stessa ora, stesso posto, stesso rosa barbie“.