Fiaba di Marco Leonardi

Illustrazioni di BDB

 

Era rimasto da solo in mezzo all’oceano sotto le stelle scintillanti che guardava beato, crogiolandosi nell’acqua gelida e scura.
In quel momento un rumore lontano gli fece abbassare lo sguardo e così ne scorse alcune mai viste prima, appena sopra l’orizzonte.

Come era nato? Da dove veniva? Non ricordava bene. Nelle notti gelide sognava, talvolta, una grande muraglia bianca da cui si staccava precipitando nel mare, dove cominciava a navigare. Ricordava solo, con chiarezza, i suoi simili allontanarsi sempre più da lui, scomparendo a poco a poco tra le onde; e allora si scopriva felice di avere un cuore di ghiaccio.
Ma anche un cuore così era in pericolo, di fronte alla belva che ogni mattina divorava notte, luna e stelle.
Usciva dal mare, la bestia infuocata, poi lentamente saliva nel cielo, sempre più in alto – come fanno i pulcinella di mare prima di gettarsi nei branchi di aringhe – e infine si rituffava in acqua dalla parte opposta, rossa di sangue.


Un giorno gli fu sopra e lo accarezzò con un piccolo raggio che gli diede un brivido, uno strano brivido caldo.
Quando si riebbe notò che la sua pelle era diventata, dove era stata toccata, liquida; ma bastò solo un refolo freddo a ripararla. Poi si accorse che, carezza dopo carezza, ciò avveniva sempre meno…

C’era comunque più vita, da qualche tempo, nel mare, nel cielo e sulle coste. Pesci, uccelli, foche, balene. Strane creature capaci di muoversi, ma di muoversi davvero, libere da venti e correnti.
Creature che spesso nuotavano, volavano o camminavano con loro simili più piccoli, molto più piccoli a volte, che chiamavano figli.
Figli. Gli sarebbe piaciuto averne almeno uno, farsi chiamare papà!
Fermò una megattera che giocava con la sua bimba e glielo chiese.

Lei lanciò uno sbuffo enorme nel cielo grigio, un po’ per la sorpresa, un po’ per il divertimento…
“Come fare per avere un bimbo o una bimba, mi chiedi? Ma non puoi, sei un iceberg! Bisogna essere in due, per fare dei figli… E con il cuore di ghiaccio che ti ritrovi e quella pellaccia piena di spuntoni aguzzi, chi vuoi che si avvicini a te? Pensa piuttosto a goderti la vita, prima di scioglierti!”
Scioglierti. Quella parola non gli piaceva.
“Cosa significa scioglierti?” chiese.
La megattera rimase un attimo in silenzio, perché si era accorta della gaffe.
Poi riprese a parlare…
“Significa che col tempo diverrai sempre più piccolo e ralla fine ti spaccherai in tanti pezzi, con grande fragore… Ehi, magari i figli degli iceberg nascono così!”, concluse.
Lui accennò un: “Può darsi” di cortesia, ma sapeva che non era vero. Perché i figli non sono pezzi di noi.

Se ne stava dunque da solo in mezzo all’oceano il nostro iceberg, preso da pensieri, timori e ricordi, quando vide quelle strane stelle.
Nonostante la nebbia che cominciava a coprire il mare se ne accorse quasi subito: non stelle, erano, ma luci che brillavano sul corpo di una enorme creatura, scura come un capodoglio, grande come dieci di essi, che in mezzo al dorso aveva tre enormi sfiatatoi, da cui però non uscivano spruzzi violenti e fugaci d’acqua, ma qualcosa che aveva l’aspetto e la consistenza delle nuvole temporalesche e saliva lassù come un sottile, alto uccello senza forma e senza ali.
Poi ecco la sua voce, fatta di tanti suoni diversi: mugghianti, stridenti, pulsanti, musicali, comunque affascinanti in quel silenzio…

Era, quella creatura misteriosa, la cosa più meravigliosa ed eccitante che l’iceberg avesse mai visto.

E si stava avvicinando a lui…

Al termine di tutto, cercò di riordinare le idee.
Era stato unicamente un sogno?
Un sogno il suo strusciarsi impudico contro di lui e quello stridio, forse di piacere? Un sogno la vista di quei piccoli bipedi chiusi nelle uova luminose, un sogno il tuffarsi di centinaia di essi nelle buie e sicure profondità marine, a fianco della mamma?
No, non un sogno, ne era sicuro: un giorno si sarebbero reincontrati e i piccoli, forse, lo avrebbero chiamato papà.

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https://www.ibs.it/dialoghi-sette-percorsi-narrativi-libro-vari/e/9788874706525

https://www.tomarchioeditore.it/2022/05/04/come-fiori-sul-ciglio-della-strada-aa-vv/