Racconto di Irene D’angelo

(Terza pubblicazione – 27 aprile 2019)

 

Tutti me lo hanno sentito dire almeno una volta, insieme al motto che accompagna la mia vita.
Questa frase presta il fianco a diverse interpretazioni e quindi, per evitare fraintendimenti vi spiegherò la mia .
O almeno quello che significa per me .
Io vengo da una famiglia molto numerosa ,i miei genitori avevano entrambi molti fratelli e sorelle che a loro volta avevano avuto molti figli ed erano tutti maschi ,Io sono arrivata dopo ben 17 cugini .
A quell’epoca i tempi erano diversi e siamo cresciuti un po’ tutti insieme in questa grossa casa dei nonni, naturalmente molti di noi erano coetanei e quindi va da sé che la maggior parte delle esperienze che hanno formato la nostra vita, le abbiamo attraversate insieme. Già da piccola però mi sembrava che ci fosse qualcosa che non quadrava .
Moltissime cose che a loro erano permesse ,a me venivano continuamente negate perché a loro dire, le femminucce tante cose non le potevano fare.
A me questa cosa faceva arrabbiare da morire perché, quello che loro potevano fare era tutto quello che piaceva a me ,essendo io stata sempre più vicina alla mentalità degli uomini che a quella delle donne. Ricordo vivamente il mio desiderio di poter dire le parolacce come facevano loro, mentre invece venivo prontamente rimproverata e punita ogni volta che succedeva, come se poi non fosse stata loro la colpa di lasciarmi sempre insieme a questi cugini per strada .Eh …ma io invece dovevo fare la brava a loro dire perché altrimenti ,come poi mi è stato continuato a ribadire per tutta la vita, non avrei trovato qualcuno che mi sposasse. I retaggi culturali che erano stati inculcati ai nostri genitori e che loro continuano a voler infondere in noi e in alcuni casi credo siano presenti anche oggi, a me personalmente hanno proprio rovinato la vita. È stata una lotta continua per me districarmi tra quello che avrei voluto fare o essere e quello che invece dovevo fare per far contenti tutti. Mà oggi io mi chiedo perché.
Perché si deve credere ancora che bisogna essere fatti in un certo modo per essere accettati nella società, in virtù di quello che dovremmo essere. Noi siamo esseri pensanti! E perché invece non ci è dato di pensare e decidere di essere quello che vogliamo?  L’attribuzione dei ruoli nel corso della vita poi ha fatto il resto ,le donne devono fare delle cose mentre gli uomini sono esonerati e che però hanno bisogno di una donna che faccia per loro.
Avete mai pensato a quanto possa essere facile per gli uomini affrontare e gestire i difetti che sopraggiungono con l’età?
Una delle prime cose che mi viene in mente sono i capelli bianchi ,vi rendete conto di quanto siano considerati sexy e fighi i maschi con i capelli bianchi?
E le donne?
Le donne invece sono sciatte.
Avete mai sentito un uomo rifiutare un invito per un aperitivo intorno all’ora di pranzo, che dice che non può perché deve andare a cucinare, che non va a fare una passeggiata di pomeriggio perché deve stirare o magari andare a fare la spesa?
Se c’è da andare a fare una gita e magari uno dei figli sta male a chi tocca restare a casa ?
A chi tocca gestire il bilancio familiare ,per poi quasi sempre sentirsi dire di non saper fare i conti,
di chi è la colpa se i figli fanno qualcosa che non garba?
E alla fine di questi lunghi percorsi ,nella maggior parte dei casi ,chi è che viene messa da parte a favore di una nuova più fresca e più giovane?
Eh… sì , perché in realtà i maschi diventano interessanti con gli anni invece le donne diventano vecchie . E se si cerca di migliorarsi si passa per una che è impazzita, o peggio classificate in modo poco gradevole.
Ma sono tantissime le diversità nel pensiero comune!
E quindi io metto in pratica il mio motto. Non mi va di scriverlo, invito qualcuno che lo ricorda a scriverlo in un commento.
Allora alla fine di questa considerazione a me va di dire solo una cosa:
“BASTAAAAA”
Smettiamo di dire a queste nuove bambine questo mare di sciocchezze, lasciamole vivere come vogliono, insegniamo loro che quando le scarpe sono troppo strette è meglio togliersele e andare scalze, piuttosto che soffrire perché sembra brutto ,come piace a dire a tanta gente !
Io continuerò sempre a dire che Volevo Nascere Maschio ,anche se mia madre a volte mi odia per questo e ancora oggi ,a 56 anni ,quando me lo sente dire ,mi ripete di non dire sciocchezze perché, se mi sente qualcuno chissà che cosa può pensare!!!
Alla prossima!