Racconto di Vincenzo Sottile

(Sesta pubblicazione)

 

Dentro di me un torpore indicibile. Sono sveglio e il mio animo è in fibrillazione. Non sopporto più questa inedia del cuore! Il mio tesoro più bello è sotto una lastra di marmo! Quanto amavo i suoi baffi brizzolati, il suo incedere marziale, le sue Muratti fumate senza tregua fino al parossismo, il suo declamare con voce stentorea e profonda versi di Pasolini, Rimbaud e Verlaine.

Loris Zappi, attore rinomato di teatro e mio grande amore fin dai tempi del liceo! Quante volte ci eravamo baciati nella penombra di vicoli oscuri o dentro le nostre abitazioni quando i nostri genitori erano fuori per le più svariate ragioni! In seguito vennero i matrimoni. Io avevo contratto matrimonio con Luisa Sentimenti, donna dagli stupendi occhi verdi penetranti come due spilli acuminati, e caratterizzata da una fossetta sbarazzina sul mento, da labbra carnose e da un portamento maestoso, impeccabilmente a proprio agio in qualsiasi ambito sociale, dottoressa nutrizionale e mia migliore amica, nonché madre della nostra unica figlia Chiara, un frugoletto dalla fronte perennemente corrucciata e dalle labbra dolci ma beffarde, simili a quelle del suo papà che in questo momento scrive, immerso in un’estasi dolce e amara di ricordi. Il signor Fulvio Serpieri, avvocato penalista di grido e con studio rinomato a Roma in zona Collina Fleming, pieno di soldi fino al midollo ma incredibilmente solo. Fulvio sono io e le tre persone che avevo più care sono trapassate. A 70 anni non è semplice darsi una mossa per ricominciare. Chiara, stilista di moda fra le più quotate, è deceduta in seguito alle conseguenze di un incidente stradale, due anni fa.

Avevamo lo stesso carattere passionale e gli stessi occhi neri come un tizzone incandescente.

Le avevo confidato della mia bisessualità ed eravamo diventati incredibilmente complici al punto che mi aveva confessato di avere una compagna nel suo stesso ambiente della moda. – Stessi geni del papà – mi diceva ridendo, ed io le scompigliavo scherzando i lunghi capelli!

Con mia moglie il rapporto non era da meno anche se lei era all’ oscuro dei miei retroscena segreti. Ignorava o faceva finta di non sapere? Una bella domanda da un milione di dollari! Ad ogni modo il nostro matrimonio si rinsaldava quando facevamo ogni anno le nostre vacanze a Sperlonga, dove possedevamo una seconda casa. Trascorrevamo le nostre vacanze insieme a Loris ed alla consorte Vanda Amici, attrice pirandelliana conclamata e donna dalle mille sfaccettature, appassionata non solo di teatro, bensì anche di fotografia, letteratura spagnola ed occultismo. Per Loris, invece, la sua specializzazione era sul teatro pasoliniano, come scritto poc’anzi, anche se poi non disdegnava altri grandi nomi come Ibsen, Kafka ed Orwell. Non solo, quindi, Verlaine e Rimbaud! Vanda e Loris erano senza figli ed erano attaccatissimi a Chiara!

Quante domeniche in spiaggia a cullare i nostri desideri segreti e a fingere di concentrarci sul libro che avevamo in borsa, mentre in realtà eravamo eccitati come due ragazzini al primo appuntamento! E inoltre i frammenti di amore rubati nel monolocale che ufficialmente Loris usava per incontrare tranquillità e studiare i copioni!

Rammentare il profumo dei suoi capelli biondo ramati, poi tendenti al grigio, ed annusare l’odore della sua sigaretta che, dopo l’amore, accendeva invariabilmente! Il mio dolce angelo dalle mille e una notte! E poi, subitamente, tre sciagure quasi in concomitanza! Ho già ragguagliato su quella di Chiara, mentre mia moglie e Loris se ne sono andati quasi in contemporanea, lei per un brutto tumore al cervello e lui per un infarto fulminante che non gli ha lasciato scampo. Morti ambedue nel 2022, mentre la mia adorabile figlia ha lasciato questa valle di lacrime nel 2021. Mi rimangono la mia grande amicizia con Vanda e un fascio di vecchie fotografie ormai ingiallite dal tempo, che vorrei infilare in varie bottiglie per lasciarle andare alla deriva, affidandole alla forza occulta del mare.

Ogni tanto mi ritrovo volentieri con Vanda. Lei, da donna spregiudicata qual’è, credo abbia intuito la verità su me e Loris. L’altro giorno, mentre prendevamo un drink nella terrazza del suo attico in Piazza dei Giochi Delfici, mi ha sorriso furbescamente e mi ha detto: – Sai, siamo più simili di quanto immagini! – Io, non sapendo che dire, ho strizzato inavvertitamente gli occhi.

Lei si è accorta di tutto e, maliziosamente, ha aggiunto: – Non siamo mai stati capaci di dire ai nostri cari che li amavamo!

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