Fiaba di Walter Daniele

Illustrazioni di BDB

 

Tanto tempo fa, in un grande bosco pieno di alberi molto grandi, e tantissimi animali, viveva un bambino chiamato Eros, insieme alla mamma Tania, e al cagnolino Fred. Tania voleva molto bene al piccolo Eros, anche se spesso la faceva dispiacere per il suo carattere vivace e disubbidiente. Per tale motivo Tania lo chiamava signor No. Un pomeriggio Tania si svegliò dal riposino pomeridiano e trovò la casa completamente disordinata. “cos’hai combinato! Hai mangiato tante merendine e hai lasciato le carte a terra! Hai sporcato il pavimento con della farina, e le mura con le uova! Hai riempito il salotto di polvere! Ed hai spostato tante sedie e altri mobili, causando un gran disordine! Ora voglio che pulisci tutto e rimetti tutto in ordine!”, disse Tania dispiaciuta ad Eros. “no! Non lo farò mai! Scordatelo!”, rispose arrogantemente Eros. Tania si mostrò altamente dispiaciuta. Ma ad Eros non importò nulla, e si recò nella sua stanza a giocare con i giocattoli. Giunta sera, mentre Eros era nella sua stanza a giocare allegramente, udì ad un certo punto uno strano vocione che diceva: “stanotte verrò a prenderti! Ahaha…”. Eros del tutto preoccupato si affacciò alla finestra e vide dei grossi cespugli che si muovevano, con accanto delle impronte di enormi scarponi sulla terra. Non riusciva a capire a chi potevano appartenere gli scarponi e chi poteva aver parlato. Dopo poco Tania si recò da lui nella stanza. “hai sentito anche tu quella strana e brutta voce?”, domandò Tania al figlio. “sì, mamma! Chi era?”, disse Eros amareggiato. “era l’orco del bosco. Una persona brutta e cattiva, che si reca dai bambini disubbidienti, per rapirli e tenerli come schiavi!”, spiegò Tania. “e se qualche bambino non vuole?”, chiese Eros alla madre. “lo riempie di botte, facendogli tanto male! Anzi, tantissimo male!”, rispose Tania. “allora è a me che vuol venire a prendere stanotte!”, esclamò Eros amareggiato. “si! Perché sei sempre stato cattivo con me e mi hai sempre disubbidito! Perciò crede che puoi essere un bravissimo schiavo, come tutti i bambini cattivi e disubbidienti! Ed ha deciso di venirti a prendere stanotte!”, raccontò Tania ad Eros. “no, mamma! Non voglio diventare il suo schiavo!”, disse Eros piangendo. Il piccolo Fred, vedendo il padroncino in lacrime capì che si era pentito e aveva deciso di diventare un bambino buono. Grazie a ciò diventò improvvisamente un cane forte, feroce e coraggioso, in modo da poter proteggere Eros dall’orco e chiunque altro. Si mise vicino ad Eros. Lui notò che non era tenero e buono come sempre, e si sentì subito più sicuro. In quel preciso istante qualcuno bussò alla porta d’ingresso. Eros si preoccupò, e Fred restò al suo fianco in agguato. Tania andò ad aprire. Inaspettatamente era uno scoiattolo donna. “mi scusi signora, il mio piccolo ha mangiato tante noccioline, ed ha lasciato i gusci sparsi per il bosco. Gli ho detto di raccoglierli e buttarli in un cestino dell’immondizia, e non l’ha fatto. Perciò di sicuro l’orco del bosco verrà da noi stanotte per rapirlo. Possiamo stare qui con voi? Abbiamo tanta paura di restare da soli sul nostro albero!”, disse lo scoiattolo donna a Tania. “se il suo piccolo si è pentito di ciò che ha fatto sì! Potete restare qui con noi quanto volete!”, rispose Tania. “certo che si è pentito!”, rispose lo scoiattolo. E Tania fece accomodare entrambi dentro casa. Un attimo dopo qualcuno bussò di nuovo alla porta. Lo scoiattolo si preoccupò e saltò in braccio ad Eros, ugualmente terrorizzato. Fred restò al loro fianco, in agguato.

Tania aprì la porta, e quella volta era un coniglietto. “aiuto! Ho tanta paura di stare da solo! Mi son divertito ad andare a bussare alle casette di tanti animali del bosco, e poi scappare! Mi son divertito tantissimo, però ora di sicuro sarò rapito dall’orco del bosco!”, disse il coniglietto a Tania. “da come parli sembri pentito di ciò che hai fatto!”, commentò Tania. “si! Ed ho già stabilito di non farlo mai più!”, aggiunse il coniglietto. “allora entra pure! Qui starai al sicuro!”, disse Tania al coniglietto, rendendolo tanto felice. Subito dopo, qualcuno bussò alla porta d’ingresso, in maniera più insistente. Il coniglietto e lo scoiattolo si abbracciarono fortemente, tremando come foglie. Eros prese entrambi in braccio, e Fred si mise avanti a tutti e tre. Tania aprì la porta, ed era una cicogna con un sacchetto. “ciao bella cicogna! Cosa ci fai qui?”, domandò Tania perplessa alla cicogna. “ho qui con me, dentro questo sacco un bambino che dovevo portare a delle persone. Però ho preferito evitare, perché sono persone cattive, che di sicuro faranno diventare cattivo anche il bambino, che poi sarà rapito dall’orco del bosco!”, spiegò la cicogna. “hai fatto bene! Brava!”, rispose Tania compiaciuta. “però ora ho paura di tornare a casa! Perché di sicuro l’orco del bosco sarà arrabbiato e mi starà cercando!”, disse la cicogna intimorita. “allora entra! Qui starai al sicuro!”, disse Tania alla cicogna. Ella fu molto felice ed entrò. Giunta notte, l’orco del bosco, come aveva annunciato, si recò da Eros per rapirlo. Camminò per tutto il bosco sbattendo gli enormi piedi per terra. Eros dormiva serenamente nella stanza da letto insieme alla mamma, nel suo grande letto, e con i due scoiattoli, il coniglietto, e la cicogna con il bambino dentro al sacco. Fred dormiva in un lettino affianco. Quando l’orco arrivò entrò aprendo la porta d’ingresso con la forza. Fred lo sentì. Si alzò dal lettino e lo aspettò ringhiando ferocemente. L’orco si recò nella stanza da letto. Entrò e Fred gli saltò addosso. Gli diede morsi su tutto il corpo, riempendolo di cicatrici e lividi. Tania, Eros e company li sentirono e si svegliarono. “ti prego, basta! Non darmi altri morsi! Mi stai facendo tanto male!”, disse l’orco a Fred, piangendo.

d capì che era diventato improvvisamente buono, e si fermò. L’orco continuò a piangere. “perché sono sempre stato cattivo e arrogante!”, esclamò l’orco singhiozzando. “se non fossi stato così non avrei ricevuto tutti questi morsi che mi hanno fatto perdere tanto sangue, e causato talmente tanto dolore da non riuscire a muovermi bene e non potermi sedere!”, commentò l’orco amareggiato. “non ti preoccupare! Dato che ti sei pentito e sei diventato buono ti curerò io! Vedrai che in pochi giorni starai di nuovo bene!”, assicurò Tania all’orco. Gli medicò bene tutte le ferite, ed in pochissimi giorni guarì del tutto. Dopo essere guarito non fece altro che riempire di coccole il piccolo Eros, facendolo diventare molto buono ed educato. Da quel giorno obbedì sempre a tutto ciò che gli diceva la madre, rendendola molto felice.

Sia Eros che Tania si affezionarono molto all’orco diventato buono, e decisero di farlo vivere insieme a loro. Egli accettò con piacere, e diventò il papà di Eros. Ed in più adottarono il bambino che aveva portato la cicogna, che grazie a loro crebbe molto bene. E vissero tutti per sempre felici e contenti.

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