Poesia di Luciana Prisciandaro
Sono grata all’età
se la mia casa
non ha porte
e neppure lucide maniglie.
Se ho nelle tasche
biglietti mai spediti
e mi chiedo se dopo di noi
si ameranno di un uguale amore.
Scaraventata giù dai tacchi,
arresa a gravità
della terra e degli anni,
canto canzoni a me stessa.
Ogni giorno
ha freschi pensieri di domenica
e mai che giunga notte.
Che importa
se passa il tempo dell’incipriarsi
quando irradia bellezza
dall’ombra.
E l’inverno va a passi di danza
in mezzo a fiori finti.
Mai l’ultimo sbaglio
mai l’ultimo specchio
se sposti il finale più in là.
Che importa
se il disco s’incanta
e ci vuole un rammendo
alla sottana.
Mi piace questo filo della vita che avvolgi consapevolmente aggiungendo un po’ di sana leggerezza .🌹🌹🌹. MAM