Poesia di Roberta Calati
(13 febbraio 2021)
Occhi scalfiti dal vento vengono attratti dall’Ultima opera
Un gioco di colori sfumati nel buio, ne ingoiano la pece anelando un lucernaio
Disertando ogni forma di ipocrisia, abbandono del tempo a ritroso
e perseguo nel fissare la flebile fiamma di una candela
impressa nel quadro che ne traccia la vita, piegandone il fumo
E se dovesse ancora bruciarmi la vista, trasmutandolo in soffi tattili
rendendoli percettibili, toccandone l’essenziale e divenirne dotta,
tanto da saperli disegnare con spruzzi di gioia per rappresentarne l’incanto
Doma, sull’ultima pennellata, con un tratto lieve dipingo
un breve ma intenso respiro vitale come ultima folata restando eterno
nell’opera esposta sulla porta dell’anima
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