Poesia di Emanuele Martinuzzi

(5 giugno 2021)

 

 

Se non fosse per l’architettura assente

di queste stelle, giunte al buio come questue

di nubi, non ci saremmo eclissati, nuda

preghiera che brucia, l’uno nell’altro.

 

Se non fosse per i nomi di queste pietre,

martiri che brancolano nei nostri sguardi

come aridi gorghi, non saremmo

letto di fiume, l’uno per l’altro.

 

Radici di vuote mani il tetto che ci custodisce,

polvere il simulacro del nostro viaggiare,

calice rotto il ventre, l’ebbrezza del nostro riposo

insonne e morente.

 

Quello che cerchiamo è il calore di perdersi,

una parola in rovina che annaspi nel sentimento,

ira e fuga, mosaico di labbra, aurora

dipinta con ciò che scolora.

 

 

http://www.robinedizioni.it/nuovo/notturna-gloria