Poesia di Paolo Montrasio

(23 gennaio 2021)

 

 

L’autoreferente metalinguistico
il cucù olistico

tra terra e cielo
una voce oscura
un pallone gonfiato a dismisura

sciorina sciocchezze primordiali
spocchioso dichiara
che tutto gli appartiene
dal granello di sabbia agli spazi interstellari

se lo chiami si nega stranito
è sempre quello dietro
il narciso sottinteso che si specchia
in uno specchio infinito

qualche filosofo gli ha appiccicato addosso
un’anima immortale
ma la sua essenza è insostanziale

non è che l’ombra di un presagio
di un refolo remoto
nel turbinio infinito della notte siderale