Poesia di Michela Zanarella
Cosa resta di un’estate ormai finita
il corpo del mare visto di sfuggita
la memoria di un sole che non si è mai arreso
e l’asprezza delle cose inattese.
Ci ha preso alla sprovvista il dolore
è sceso a mutare la luce negli occhi
a disorientare gli equilibri del tempo.
Settembre ha le sembianze di un sudario
la cura è la pazienza ardente tra le viti
l’amore che resiste a pugni chiusi.
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