Racconto di Donatella Paolucci

(Quarta pubblicazione – 8 maggio 2020)

 

Il passo deciso fa capire al nonno che Zoe oggi è arrabbiata per qualcosa. Entra nello studio e si mette a disegnare tutta accigliata. Il nonno aspetta in silenzio che abbia voglia di sfogarsi, è un conto alla rovescia. Meno tre, due, uno:

“Nonno senti ma quanto è giusto arrabbiarsi?”

“Dipende dal motivo Zoe. Cosa ti ha fatto arrabbiare?”

“Ho letto una cosa brutta e mi sono arrabbiata.”

“Brutta quanto?”

“Tanto, facevano del male a dei bambini. Li usavano come giochi…giochi…giochi erotici. Cosa sono i giochi erotici nonno? E come si può usare un bambino come un gioco…”

Il nonno posa i pennelli, alza gli occhi al cielo cercando come spiegare a Zoe che giochi non sono, specie quando ci sono di mezzo i bambini. Bella sfida, pensa il nonno, che vorrebbe si materializzasse ora, lì in studio la mamma di Zoe per svignarsela. Ma niente da fare, sua figlia si trovava al lavoro e non sarebbe apparsa con tanto di fumo magico intorno.

“Sai Zoe, credo che quelli che hai nominato non siano proprio giochi per i bambini, anzi per loro sono torture. Hai ragione ad arrabbiarti. Però arrabbiarsi serve solo all’inizio, poi per risolvere le cose ci vuole pazienza e amore”.

“Eh nonno, ma io ora sono arrabbiata. E tanto. Si si”.

“Ora quindi accettiamo che sei arrabbiata e va bene così perché hai capito che ci sono persone che fanno cose terribili. Però per aiutare questi bambini cosa faresti?’”

“Li coccolerei. Ma i cattivi…i cattivi gli darei un pugno sul naso, anzi no due, e poi…”

“E poi io mi preoccuperei più dei bambini e lascerei ai carabinieri di occuparsi dei cattivi. Cosa ne dici tesoro mio?”

“Si, ma solo perché sono piccola e i pugni sul naso rischio di prenderli io”.

Il nonno sorride, la sua piccolina è adorabile.

“Ma i bambini feriti come fanno nonno? Se ci penso mi arrabbio di più”.

“E’ comprensibile. Però arrabbiarsi tanto ci fa diventare astiosi, l’astio è come un veleno, hai mai visto un avvelenato stare bene e avere energie per fare del bene?”

“No nonno, in effetti no”.

“Allora sai cosa possiamo fare?”

“Cosa nonnino?”

“Come abbiamo detto è importante che i cattivi vengano assicurati alla giustizia, quella vera e noi spargiamo tanto amore. Perché sai ai cattivi l’amore fa venire l’orticaria. E così se c’è tanto amore in giro loro scappano e i bambini sono al sicuro”.

“Si nonno. Spargiamo amore che arrivi a tutti i bimbi del mondo”.

Il nonno abbraccia la sua piccolina sapendo che se qualcuno le facesse del male, lo assicurerebbe alla giustizia, si certo, dopo averlo cercato lui personalmente.

Ma questa è un’altra storia.