Racconto di Patrizia Fiaschi

(Prima pubblicazione – 30 dicembre 2020)

 

L’albero dei Natali più lontani era un ramo di pino silvestre tagliato con un gesto secco dall’accetta del nonno. Le palline erano di vetro colorato: erano pigne, gocce, sfere incise. Ogni anno qualcuna cadeva e si frantumava a terra, ma non faceva differenza se tra gli aghi ne spuntava una in meno, tanto c’erano le strisce dorate a completare l’opera e un puntale argentato che puntava sempre a Est. Fatto sta che per Paola era una gioia immensa quel ramo spelacchiato che si dava arie da abete. -Prepara sul tavolo un po’ di pane per le renne e un buon bicchiere di vino per il Vecchio- le suggeriva il nonno. C’era da crederci che il Vecchio barbuto sarebbe passato da quelle parti. Non si poteva non crederci, e Paola ci credeva. La mattina di Natale era gioia, era attesa. C’era da vestirsi in fretta nel freddo pungente della casa di famiglia riscaldata dalla stufa a legna. -Bevi tutto il latte nella tazza che andiamo a vedere sotto l’albero cos’ha lasciato! Il nonno era il suo mentore, qualsiasi cosa avesse proposto Paola l’avrebbe presa per oro colato! Sotto lo spelacchio, incartato con una carta luccicante come quella dei cioccolatini, era adagiato un pacco dalla forma indecifrabile.

Che il Vecchio barbuto l’avesse presa in giro? Si fosse bevuto mezzo fiasco di vino, avesse rifocillato le renne e se ne fosse andato lasciando solo un po’ di carta accartocciata? Il nonno non glielo avrebbe di certo concesso! E allora dentro quell’involucro dalla forma aliena doveva pur esserci qualcosa. Paola guardò con i suoi occhietti curiosi il nonno che senza indugio prendeva tra le grandi mani avvizzite il dono e lo porgeva alla nipotina. Bisognava tirar via la carta per capire qualcosa di più e le sue manine non erano del tutto adatte al compito. -Su dai che ti aiuto! Ma cosa ci sarà dentro a questo pacco? Paola si allungò sulle punte degli scarponcini per vederci meglio: la frangetta con i capelli dritti come spaghetti le si aprì sulla fronte corrugata e dal musetto imbronciato trapelò una piccola delusione. -Allora vogliamo aprirlo o no questo regalo? Il nonno le mise tra le mani l’oggetto ingombrante che spuntava tra la carta ormai stracciata. Una trottola, ecco cos’era. Una trottola di latta rossa! Già e ora per farla trottolare c’era ancora bisogno delle mani grandi del nonno! Il giocattolo dalla forma aliena prese a far piroette su sé stesso girando come impazzito ai piedi del ramo addobbato. Ora si muoveva come una ballerina senza tutù intorno a Paola che aveva acceso gli occhi di quella meraviglia che solo i bambini posseggono. Una trottola di latta rossa! Il Vecchio barbuto alla fine non l’aveva tradita. Il mezzo fiasco di vino era andato meritato e le renne forse avrebbero dovuto avere qualcosa di meglio del pane avanzato! -Nonno ora provo io!

Questa volta la gioia e la meraviglia colarono dallo sguardo amorevole del nonno. Perchè il Natale, si sa, è magia per i bambini di ogni dove e soprattutto per quelli con i capelli bianchi!

 

 

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