Racconto di Michele Pingitore

(prima pubblicazione)

 

Avvinazzati. Ubriachi persi. Senza cognizione e completamente sbronzi, camminavano tre ubriachi nella notte. Il primo era alto, il secondo era basso e l’ultimo grosso. Camminavano in una radura, senza sapere dove andare.  Avevano perso la strada maestra. Erano talmente ubriachi che non sapevano da dove venivano e neanche dove erano diretti. Eppure da qualche parte avevano dovuto bere come spugne tutto quel vino, poiché adesso a stento riuscivano a stare in piedi. Avevano bevuto così tanto da non ricordarsi neanche più come si chiamavano, tanto erano persi nei fumi alcolici della propria mente. Ognuno si appoggiava all’altro per non cadere stramazzato per terra, convinto che l’altro fosse meno sbronzo. Ma non era così, ognuno era più ubriaco dell’altro, e in quella circostanza non si poteva capire chi lo fosse di più. Non sapevano neanche se vivevano nell’anno mille, duemila o tremila tanto erano brilli. Cercavano solo di trovare la strada per casa, ma non riuscivano a trovarla. Non sapevano dove andare e come proseguire quel loro cammino da ubriachi. A stento si reggevano in piedi aggrappandosi uno all’altro. Per questo, da tempo, forse minuti o forse ore, facevano un passo la volta e poi reggendosi uno all’altro formavano un cerchio. Facendo così sembravano fare un girotondo. Il girotondo notturno degli ubriachi persi. Poiché non si decidevano dove andare, giravano su loro stessi, incapaci di decidere dove poter approdare.

– Dobbiamo trovare la strada maestra – Dissero all’unisono. Quasi gridando.

– Ma dove dobbiamo andare? – Rispondeva uno.

– A destra! Andiamo a destra! – Disse quello alto.

– E perché a destra? – Dissero gli altri due.

– A destra si arriva sempre da qualche parte!

– Non è questa una risposta esaustiva per andare da quella parte. – Gli dissero gli altri due.

È così continuarono a fare un passo la volta nell’oscurità della notte, e a girare in girotondo su se stessi, come un in ballo un po’ matto e scassato.

– Andiamo a sinistra! Sono sicuro che andando a sinistra troveremo la strada maestra! – Affermò quello basso.

– E perché a sinistra? – Chiesero gli altri due.

– A sinistra si arriva verso il mare! Sono sicuro che arriveremo al mare e saremo salvi! Sento già l’odore di salsedine da qui.

– Non è questa una risposta esaustiva per andare da quella parte.  E poi noi non sappiamo nuotare! – Gli dissero gli altri due. – E non sentiamo nessun odore di salsedine -.

È così continuarono a fare un passo la volta nell’oscurità della notte, e a girare in girotondo su se stessi.

Dopo un po’ di tempo quello grosso, disse: – Andiamo dritti! –

– E perché dovremmo andare dritti? – Chiesero gli altri due.

– Andando lì usciremo da qui! Dobbiamo pur approdare da qualche parte, non vi pare? Dobbiamo pur decidere come uscire da questa situazione d’impasse.

–  Non è questa una risposta esaustiva per andare lì. – Gli dissero gli altri due.

È così continuarono a fare un passo la volta nell’oscurità della notte, e a girare in girotondo su se stessi. Impotenti e incapaci nel sapere dove andare. Impossibilitati a poter uscire da quella situazione. Giravano e giravano, in modo lento sotto l’effetto etilico, senza approdare a niente e chissà ancora per quanto altro tempo ancora.