Racconto di Daniele Rossi

(Quinta pubblicazione – 1 novembre 2019)

 

Nella filosofia spicciola ci nuoto come un pesce.

Filosofia molto spicciola, propria della mia atroce e spaventosa mancanza di cultura vera, ma ci nuoto dentro lo stesso, semmai faccio riferimento e mi aggrappo alla mia “cultura da strada”, termine con il quale appunto si cerca e cerco di ammortizzare l’ignoranza di chi ignora ma non si rassegna e con sapienze pratiche e filosofie appunto molto spicciole cerca di ovviare, amen.

Sto cercando di costruire un mobile da giardino dando libero sfogo sia alla mia fantasia che all’intento di recuperare materiale obsoleto cercando di dargli nuova vita riciclandolo in un impiego se possibile dignitoso.

E’ una battaglia possibile ma un po’ ardua.

Il materiale in oggetto sono vecchie tavole da muratore sporche di cemento, gli anni di utilizzo ed altri di abbandono in un vecchio magazzino ne hanno intaccato sia la sostanza che la forma.

La sostanza ne è stata intaccata da una conservazione approssimativa facendole in parte marcire.

La forma ha subito sia il tempo che passa con ovvie incurvature sia l’uso edile con ferite varie, tagli e chiodi piantati e poi dimenticati li.

Ora il mio cercare di “piegare” queste tavole ad una condizione di quanta più possibile precisione è chiaramente una battaglia non facile, ma non demordo e cerco di ovviare.

Come ?

Ecco la mia filosofia spicciola che entra in campo

Cerco di ovviare non modificando il materiale ma modificando me stesso e le mie aspettative di precisione, richiesta che le tavole in questione non potranno appunto mai esaudire.

Accetto quindi di conservare la loro identità proprio accettando e rispettando la loro imperfezione e nel manufatto finale ne respirerò l’essenza del loro ciclo di vita, contribuirò (se riesco) solo ad aggiornarle, a cercare di dar loro una visione diversa della loro vita, erano abituate ad essere calpestate, sbattute e sporcate, trapassate da chiodi e lasciate marcire, erano già un rifiuto, farle vivere e tornare utili a qualcosa o qualcuno mi pare una bella cosa, credo.

Forse sta cosa si può fare anche con le persone, credo.