Racconto di Renata Pieroni
(Terza pubblicazione – 2 settembre 2020)
Notte di luna piena tra questi monti del sud.
Cora esce sul prato davanti a casa, il grande cane dagli occhi buoni, guardiano della fattoria, le si avvicina con l’andatura silenziosa ereditata dai suoi antenati lupi.
La luna alta attenua il buio e crea una notte di ombre, ombre che generano altre ombre mosse dal vento caldo.
In questa notte strana il vento si insinua nelle pieghe dei calanchi e ne fa uscire fantasmi di tempi lontani: carovane di mercanti orientali si avviano sui crinali, baroni e principi cavalcano e inseguono i falchi, briganti corrono lungo i pendii intonando canzoni di ribellione, una giovane poetessa triste canta il suo tempo e il suo amore tragicamente perduti…
In questa notte di luna piena d’ agosto non sarà facile vedere le stelle cadenti, è notte troppo luminosa, ma vale sempre la pena tentare, come sempre, nella vita.
Cora si sdraia sull’erba, il cane le si accuccia accanto, lei lo accarezza lentamente sulla testa.
Anche il vento è una carezza, sfiora la pelle lasciando la traccia del calore del giorno, la vegetazione si muove dolcemente, arrivano fruscii misteriosi e profumi, quello dolce e delicato del caprifoglio, quello appena pungente d’anice del finocchietto selvatico. Lontano si intravede il mare, piccole scintille d’argento lunare sulla superficie scura.
Comincia a guardare il cielo, la luna è quasi a ovest, si è abbassata. Bisogna cercare a est, lasciarsi la luna alle spalle. Ecco le costellazioni giuste: Cassiopea sembra che danzi a braccia alzate, sotto di lei si allunga Perseo, sono la coppia delle notti stellate.
Perseidi si chiamano anche le stelle cadenti di agosto.
Man mano che passano i minuti Cora distingue sempre più stelle in quella fetta di cielo…
…ecco, all’improvviso, la scia luminosa compare, passa, scompare…
Quell’attimo che fa sempre sussultare e per un momento toglie il fiato… ma bisogna essere veloci ed esprimere il desiderio…
Quale desiderio? Non si raccontano i desideri delle stelle cadenti, altrimenti non si avverano.
Cora sorride alla nuova speranza che ha nel cuore, si rialza lentamente, rientra in casa. Il cane resta accucciato nel prato, al suo lavoro di guardiano.
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