Racconto di Claudio Bassotti

(Seconda pubblicazione – 30 ottobre 2019)

 

Quanto è vero Iddio che è così.

Sveglia ore 5,45, ma sarebbe magico svegliarsi al trillo di una sveglia, quindi anticipo sulla sveglia. Giulia dorme. Quindi sveglia! e in piedi subito pronto per la doccia, la barba, la colazione da fare però un po’ veloce altrimenti ti sei alzato presto per fare tardi. E così non te ne sei nemmeno accorto arriva l’uscita da casa e il bus. Passa, non passa. Passa. Sali con la folla e scendi nel deserto e fai a piedi un bel pezzo perché hanno detto che camminare fa bene al cuore, ma anche all’umore. Infatti, sono lieto. Poi il grande incubo. Il lavoro. Non perché sia un vero incubo, anzi. È il gioco che facevamo da bambini più retribuzione finale. Allora? Allora lavori pensando a cosa farne della retribuzione. Luce gas acqua rata mutuo rata auto immondizia condominio accise varie su mobili e immobili con pertinenze annesse e connesse, l’abbonamento intera rete, il frigorifero frigge ed è prossimo alla sostituzione e la benzina con il bollo auto e la RCA con furto e incendio senza dimenticare la quota SSNN e l’assicurazione infortunio conducente. Non abbiamo ancora figli, altrimenti dovrei allungare la lista. Ma questo è solo   una piccola parte perché c’è il compleanno di Giulia e di Massimo e il matrimonio di Marco, il cugino di Giulia stessa. È sempre un grande piacere partecipare… ma l’importante in certi casi è non partecipare. Comunque ce la farò sempre anche se questo mese c’è in più la sostituzione del cancello condominiale e il ticket delle analisi. Ovviamente la spesa, ma su quella siamo bravi e mi aiuto coi buoni pasto che però la lavanderia non accetta per i piumoni. Il cambio stagione è sempre complicato, economicamente intendo. Aspetto con ansia il mio autunno. Caldo significa sudare, sudare lavare, lavare asciugare, asciugare stirare. Tutto sul conto. Che Energia che ci vuole! Energia Elettrica, dico. Certo, visto da fuori sono un equilibrista. Non è vero. Io so cosa sono: un contorsionista. Anche se fuori sono in bilico tra gli impegni, dentro di me ogni equilibrio è perso e si accavallano muscoli e dolori contraendosi come meglio possono per restare nella pelle. Tra i pensieri a forma di euro è passata mezza giornata. E tu Giulia dove sei? Vorrei passare con te ogni pranzo seduti di fronte, mangiando lentamente. Ma il pranzo qui lo porto da casa e lo consumo in ufficio. Un caffè con i colleghi.  Paghiamo un giorno ciascuno. A me tocca ogni giovedì. Vado al bar col lutto al braccio, Il giovedì. Poi si ricomincia. Certo le pratiche, le telefonate, le mail e gli obsoleti fax. Ma l’idea di non aver preso anche oggi una lotteria istantanea mi disturba. Che rimpianto! Forse oggi avrei svoltato. Io e Giulia sulla spiaggia, ai tropici.

Ma così è. Si riparte. Puoi fare lo straordinario oggi? Certo, ho i piumoni da lavare! E si tira avanti oggi e sempre. Arrivano le 19,00 anzi le 19,30. Si rientra. Il deserto alla fermata contrasta col bus di sardine umane. E anch’io, mi metto sotto olio. Lasciatemi solo lo spazio per piegare i pollici. Devo mandare un sms a Giulia. Aspettami gioia e dammi la gioia di cenare con te. Ma arrivo prima del messaggio. Qualcosa nell’etere non ha funzionato. È sempre colpa del gestore. Lei già ha cenato. Sono le 20,40 ero cotta. Io anche cotto, dico, di te e del resto.

Ora però mi rilasso. Una doccia. Come è bello canticchiare sotto la pioggia. Singing in the shower…Un senso a questa sera, anche se un senso non ce l’ha… oppure travisare… tutto il resto non è neanche noia, no non ho detto gioia ma nemmeno noia… e poi la cena, il notiziario che per ventiquattrore elenca i fatti non miei. Ah, già! quello là dentro è il mondo. Che orrore! Come sarebbe il mondo senza te?

Meglio spegnere, andare a letto.

Anch’io sono stanca. L’ultima energia la lascio per il bacio della buonanotte. Allora gioia mia, buonanotte. Ora non ho detto noia... Niente, ma allora?? So you gotta let me know.. Non l’ho detto io, ma i Clash. Qualcosa mi dice che non mi ha sentito. Già è crollata. Beh… prima di lanciarmi nel riposo notturno a tempo determinato faccio l’ultimo bilancio della giornata. Oggi c’è stato tempo proprio per tutto. E canticchio come un muto che comunque parla ad un sordo se il muto avesse voce e il sordo avesse udito.

..Na, na, na nanna nanaranà.. e anche un minuto di nonamore.