Racconto di Maria Grazia Torracca

(Prima pubblicazione – 10 gennaio 2020)

 

Seduta in un bar,  di fronte ad un caffè bollente che non riesco a mandar giù, ripenso a quelle parole dette in maniera diplomatica dal chirurgo. “ cara signora, stia tranquilla, oggi giorno questi tumori si trattano benissimo, lei potrà raccontare la sua storia ai nipotini,  un po’ di chemioterapia e un po’ di radioterapia è tutto si risolverà “.

Fa presto lui, tutto si risolverà… e come lo racconto a casa? Mi presento e dico, forse camperò sei mesi, forse sei anni, ma forse ce la posso fare… la medicina ha fatto passi da gigante, non è niente state tranquilli.

Fa presto lui, sotto le sue mani ne passano a decine, e magari sette o otto si salvano, e le altre due o tre? Rientrano nella casistica…

Questo caffè non si raffredda, ho provato a berlo, ma mi scendono delle lacrime, forse brucia ancora,  o sono i miei pensieri che bruciano e non mi fanno vedere via d’uscita?

Lascio sul tavolo quel caffè, continua a bruciare, e mi avvio a passi lenti verso casa.

Il mio pensiero torna indietro nel tempo, rivedo mio padre sdraiato in quel letto, ormai alla fine. Gli ho promesso che mi sarei occupata della mamma, e ora? Forse non riuscirò a mantenere quella promessa, forse resterà sola di nuovo.

Sono stanca, stanca di pensare, stanca di preoccuparmi degli altri, stanca di vivere una vita non mia. Ho deciso che in casa non dirò niente, tutto filerà liscio come sempre, per tutti sarò la solita donna forte, coraggiosa e senza problemi, e come al solito li affronterò da sola, del resto sono abituata a farlo.

Mi incammino di nuovo verso il  bar, forse il caffè si è raffreddato, forse è meglio se mi prendo un bel gelato, chi se ne frega della dieta, chi se ne frega della linea, chi se ne frega di tutti, ho deciso…ricomincio da me!