Racconto di Paola Zagarella

(Seconda pubblicazione – 14 giugno 2021)

 

 

Passeggio per strada e mi faccio travolgere da mille provocazioni.

Salgo sull’autobus e un giovane con i pantaloni strappati attira prepotentemente una mia occhiata.

Lo guardo, poi lo fisso negli occhi con intenzione, è bello, un viso perfetto, occhi scuri e profondi come immagino siano gli abissi e ha le labbra carnose che sicuramente sanno baciare bene. Io vado oltre, guardo più in basso, ha uno strappo proprio all’altezza dell’inguine, immagino e mi domando… “uno così, che cosa si può aspettare da una donna, se non essere trattato come un animale da accoppiamento?”

Proseguo nei miei pensieri che si ‘montano’ da soli, si accendono, immaginano, fantasticando scene che devo assolutamente vivere. Scendo con lui, lo seguo. Intanto è calata la sera, nel tunnel c’è silenzio e solitudine.

Lui non mi vede, sta chattando, io mi avvicino sempre di più, lui è tranquillo, non bada a me, forse mi vede brutta e insignificante,ma io…

Ho un piccolo coltello in tasca, mi avvicino, glielo mostro, ora anche lui mi nota.
Voglio vedere, cosa hai lì sotto, mi fai schifo, non ti vergogni ad andare in giro così? Apri la camicia, voglio vedere, sicuramente hai ‘una tartaruga’, ti piace farti notare, vero? Adesso farai quello che ti dico io.

Dedicato a tutte le donne.

 

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