Racconto di Silvia Ravelli
(Seconda pubblicazione – 30 aprile 2019)

Maria era nata estroversa, ciarliera, allegra ed esuberante, come recitavano i commenti scolastici…aveva sempre creduto fermamente nella grandissima forza delle parole e di come comunque attraverso di loro si potevano aggiustare parecchie cose, si poteva ragionare e trovare soluzioni, confrontarsi e chiarirsi, aprirsi e scoprire che poi non c’ erano tutti questi problemi…aprirsi, già, non semplice…non per tutti…anzi, per pochi…perché mai perdere un’ occasione meravigliosa standosene zitti?…Maria sapeva che era faticoso, laborioso, complesso, impegnativo parlare ma era ben conscia che ne valesse assolutamente la pena…e parlava, eccome…a volte sua madre, quando lei era piccola, le imponeva il silenzio…con un gesto inequivocabile metteva l’ indice dritto appoggiato al labbro e la fulminava con lo sguardo… Ai tempi era normale… Maria ne soffriva, ne pativa la sua sensibilità… Negli anni poi era diventata più forte…ci provava perlomeno…e, donna fedele ai suoi principi, come è sempre stata, per nulla al mondo ha rinunciato alla forza delle parole…