Racconto di Donatella Paolucci

Un divertente commento all’opera d’arte “Annunciazione” di Lorenzo Lotto – una parte in copertina.

(Seconda pubblicazione – 7 marzo 2019)

 

“E adesso chi glielo dice a papà che sono incinta? Ussignur! Tu parli bene dall’alto della tua nuvoletta..eh si..sei Dio, fai sesso da Dio e mi hai fregato, ma quella che rischia la doccia di sassate sono io. E’ inutile che mi mandi il ragazzetto con i fiori per farti perdonare…se sopravvivo devi compilare assegni da Dio. Pure il gatto scappa quando nomino papà, guarda lì che fuga che ha preso povero micio. E NON MI DIRE CHE SONO TROPPO ANSIOSA. Sono fin troppo calma per tutto quello che sta per succedere. E a Giuseppe ci hai pensato? Lo so che è il mio promesso sposo e dovevo pensarci io, lo so lo so, ma non potevi dare un preavviso. NO!…Lui arriva sbatte porte e finestre mi sconvolge e il resto sono rogne mie. Comportati come se ne conviene a un Dio e dammi una mano a sopravvivere…Ussignur che ansssia!”
E mentre Maria ha milioni di pensieri per ogni pennellata il sacerdote della confraternita dei mercanti di Recanati si avvicina a Lorenzo da dietro. E’ minuto e dal colore grigiastro, quel tipo di incarnato che non sa di vitalità e sa di inquietante, gli occhi grigi e freddi di intravedono a malapena nella fessura che lascia passare il minimo di luce necessaria alle funzioni vitali, troppo sole potrebbe scaldargli un poco il cuore.  Il sudore freddo gli imperla la fronte e non sa come iniziare a parlare. Lorenzo non è un tipo facile, è piuttosto umorale e dalla stazza possente, non bisogna contraddirlo più di tanto…ma quando è troppo è troppo, ci sono cose che superano il limite della sopportazione e del decoro e un sacerdote ha il dovere almeno di farle notare.
“Lorenzo caro…non ti sembra di avere esagerato un poco?” Vorrebbe avere un tono conciliante, ma nel tentativo di mantenere la calma non si accorge di sibilare, lo sguardo truce del pittore fa aumentare la sudorazione del sacerdote.

“No dico…per il tuo bene…Con tutta l’agitazione che c’è in Vaticano con le riforme degli svizzeri rischi di finire arrosto come un maiale in porchetta senza neanche un processo. E passi per la Madonna agitata, si può anche accettare una rappresentazione più umana, anche se Ella è creatura celeste e quindi di altro livello spirituale, ma pure il gatto nero…no dico IL GATTO NERO…ti rendi conto del rischio a cui ci esponi?”
Lorenzo aveva già capito ma lo lasciò dire, quel ‘ci’ era stato più eloquente di mille parole. Sapeva bene che il sacerdote non era preoccupato per lui, anzi, lo avrebbe arrostito egli stesso in quell’istante se non fosse stato un artista apprezzato e protetto proprio dalla cupola romana. L’unico timore che lo angustiava era quello delle dalle possibili ritorsioni sul potere che esercitava la confraternita e lui all’interno di essa, a causa di una posa un po’ fuori dagli schemi per questa Annunciazione. Era per questa naturalezza che Lorenzo la considerava un’avanguardia ideologica, e guardava con amore alla sua opera.

Che tristezza la superstizione che regna nelle persone mediocri, è talmente terrorizzato da non aver neppure visto che non è un gatto nero ma un soriano. Per una virgola fuori posto certe tipologie umane hanno solo paura di doverne rispondere e perdere l’immagine che si sono costruiti, oltre a tutti gli accessori terreni di comodo. Neanche si accorge della maestosità di tutto il resto che questa immagine racconta, della paura di una donna di trovarsi incinta senza sapere come, del dialogo con esseri incorporei, delle problematiche che un simile evento comporta in una vita, in molte vite dato che sono coinvolte due famiglie oltre al nascituro. Sarà pure figlio di Dio , ma ci deve arrivare a nascere, sennò ciccia redenzione. Lorenzo ha dipinto con la foga di chi sente ogni sensazione sulla sua pelle, anche se uomo di millecinquecento anni dopo. Ma cosa ne sa  di tutta questa vita spirituale un burocrate attaccato con colla di coniglio alla sua seggiola di potere, no, lui vede solo un gatto che potrebbe dargli problemi.
Lorenzo si gira completamente verso il sacerdote, lo guarda negli occhi con la calma serafica di chi non è interessato a simili stupidaggini e sorridendo risponde “Si, lo so.” Si volta senza curarsi della reazione del prete impietrito e se ne va, mentre un micetto nero sbuca da un angolo e lo segue facendo le fusa.