Chi scrive una pagina e mezz’ora dopo, aspettando il tram, s’accorge di non capire più niente, neanche ciò che ha scritto, impara a riconoscere la propria piccolezza e capisce, pensando alla vanità della propria pagina, che ognuno prende le proprie elucubrazioni per il centro dell’universo ma, appunto, ognuno.

Claudio Magris