Poesia di Danila Delaiti
(Pubblicata il 4 luglio 2020)
Ed era sempre lì, seduta sul muretto.
Guardava il mare e la spiaggia ormai vuota.
Solo qualche ultimo nostalgico nuotava al largo
nell’acqua ormai fredda, rabbrividendo.
Rabbrividendo, come accadeva a lei,
al suo cuore infranto.
Infranto come quelle onde,
come quel mare che lo aveva ammaliato.
E lo aveva strappato dalle sue braccia.
Un bacio veloce all’aeroporto.
Un saluto con la mano, un sorriso.
Una promessa…aspettami, tornerò.
E lei ci aveva creduto, ci credeva ancora.
Non avrebbe smesso mai di crederci
In fondo, cosa le costava ……
Le costava, sì, tanto.
La sua anima, la sua mente
si assentavano spesso, perse
nei ricordi, nella nostalgia.
Il suo corpo smagrito la diceva lunga.
Le sue mani spesso sudate,
gli occhi vacui, stretti in una fessura,
nel desiderio di vederne altri di occhi,
azzurri come il mare.
E rimaneva lì, a guardare quel mare.
A sperare che dall’orizzonte
qualcuno corresse a stritolarla,
a renderle il respiro che non aveva più.
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