Poesia di Liliana Vastano

 

Un sole spietato

declina nell’antico mare

dopo aver infiammato i templi

della grande Poseidonia.

Coriandoli di luce

danzano

alle prime ombre della sera

e avvolgono in un lento abbraccio

le possenti colonne.

Mi immergo nel mare

che fu greco e poi latino

e mi colgono

antiche suggestioni:

incontro le ninfe,

i tritoni,

le sirene, le altre creature del mare,

e mi sento parte

di una silenziosa armonia.

Ma un mormorio sale

dagli anfratti

di un fondo senza bagliori:

si distinguono voci,

lamenti,

preghiere

che invocano un Dio,

un Dio né greco né latino.

Poi le voci diventano un urlo,

un urlo nero,

straziante,

che mi riporta alla triste realtà

di questo nostro doloroso tempo.