Poesia di Silvia Marcarini

 

Le donne della mia famiglia amavano cucire di notte,
quando tutto sembrava sfuggente,
e l’Oscurità non voleva morire.

Sotto il chiaro di luna,
Angela diede vita a una trapunta con stoffe vecchie quanto i suoi ricordi.

Non trovò riparo dalla guerra,
neppure sotto la trapunta,
dove il buio era l’unica certezza.

A primavera,
se ne andò nell’altro mondo,
cadendo come una lacrima fuori dai binari dell’esistenza.

E se il tempo consuma le ossa,
il Divino continua a far splendere le Anime nel firmamento.
È lassù che ripongo lo sguardo,
per ritrovare nel cuore,
chi ho amato e perduto.