Poesia di Nicola De Donatis

(pubblicata il 14 settembre 2019)

 

 

Pochi stracci

intorno e su di te.

Pochi brandelli

di pensieri

lievi sereni azzurri

dietro quegli occhi cupi

che vagano

s’inseguono

si perdono nel buio assordante

cacofonico (disarmonico) del tuo scarno essere

del tuo mestissimo narciso mellifluo apparire….

 

Tante rughe impervie

disseminate

sul tuo corpo in sfacelo;

tante rughe

tortuose e fonde

dentro il tuo cuore arido.

Nessuna lacrima

nessuna goccia di sentimento

a solcarle

a dissetarle

a consolarle…

 

Dov’è finita la tua umanità, uomo?

Dove sono finiti i tuoi valori

di convivenza, di tolleranza?

Dov’è finita la comprensione,

dove il rispetto dell’altro,

del diverso, d’ogni forma

d’altrui bellezza, d’ogni altra cosa

fuori di te. Di te stesso?

Dov’è finita la tua intelligenza.

Dove la tua dignità?

Dove la tua sensibilità. Il tuo genio. La tua Poesia?

 

Dove, uomo?

Dove sei, uomo?

Dov’è la tua anima?

 

Solo stracci

solo brandelli

solo cocci

solo frantumi di un’anima nobile

che il vento cinico

gelido del tuo egoismo

agita

sferza

sparge

desolatamente disperde

lungo la via del cuore…