(Pubblicato il 9 maggio 2020)

 

(Poeticon Leggìo di Liliana Vastano – Giovanni Pascoli)

 

Da che si è iniziato a parlare di Maturità, mi è tornata in mente questa poesia del Pascoli poco nota che mi è sempre piaciuta e che ho sempre inserito nel programma d’esame dei miei studenti. Mi è sembrata molto adatta a questo periodo che stiamo vivendo nel quale la natura, indipendentemente dal virus, continua a seguire i suoi ritmi e a riprendersi i suoi spazi. Nei versi troviamo una serie di eventi naturali che si ripetono ogni notte, incluso il ciclo della fecondazione dei fiori che culmina in quell’odore di fragole rosse. Contemporaneamente, il silenzio e il buio della casa accompagnano la notte d’amore dei due giovani a cui è dedicata la poesia.

 

 

 

E s’aprono i fiori notturni,

nell’ora che penso ai miei cari,

Sono apparse in mezzo ai viburni

le farfalle crepuscolari.

Da un pezzo si tacquero i gridi:

là sola una casa bisbiglia.

Sotto l’ali dormono i nidi,

come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala

l’odore di fragole rosse.

Splende un lume là nella sala,

Nasce l’erba sopra le fosse.

Un’ape tardiva sussurra

trovando già prese le celle

La Chioccetta nell’aia azzurra

va col suo pigolio di stelle.

Per tutta la notte s’esala

l’odore che passa col vento.

Passa il lume su per la scala:

brilla al primo piano: s’è spento.

E’ l’alba si chiudono i petali

un poco gualciti: si cova,

dentro l’urna molle e segreta,

non so che di felicità nuova.