Racconto di: Grazia Battini

(Seconda pubblicazione – 13 gennaio 2021)

 

 

La bella di Nico, Franca, se n’era andata, a dicembre, qualche tempo prima del lockdown. Sembrava una convivenza serena, senza incrinature, ma: “Nico, dobbiamo lasciarci, ho incontrato un ragazzo”, aveva detto una sera Franca. Tutto lì, ma era tanto. Nico aveva sette anni in più della sua compagna e si era sentito vecchio, abbandonato per qualche giovane aitante. Durante il periodo di chiusura aveva riflettuto, molto. Certo, riflettere era un’attività che ben si prestava a quel periodo, anche se bisognava stare in guardia e non immergere i nostri pensieri in tinte fosche. Ma non poteva dimenticare quanto bello fosse stato il rapporto con lei. Quando l’aveva conosciuta era una ribelle, che contestava platealmente le convenzioni della divisione in ruoli uomo-donna. L’aveva presa facendo perno sulla sua femminilità. Uno dei primi giorni di convivenza le aveva regalato un braccialetto di perle. Poi l’aveva portata a teatro, come una distinta signora. Era stato subito ricompensato. Di nascosto, la sua donna aveva comprato un libretto di cucina rapida ma di classe. E lui era contento. Tutte le sere un piatto nuovo! Lei lavorava e a volte gli chiedeva consigli per il suo lavoro, pur sapendo che non aveva lauree o studi specifici. Si fidava: per lei l’esperienza di vita di Nico rappresentava una fonte inesauribile di sapere. Aveva sofferto molto dopo che Franca se n’era andata. Poi si era adattato a vivere senza la sua compagna e riusciva a sbrigare tutte le faccende, anche se, soprattutto durante la chiusura, si era sentito veramente solo. Poi la ripartenza.

Laura scese agilmente dalla moto. Era snella, quasi esile, con dei capelli ricci lasciati liberi che ondeggiavano ad ogni suo movimento. Dolcemente disse: “Ci vediamo al bar” ed il suo compagno andò a parcheggiare la moto. “Ciao!” “Ciao!”. Si salutarono così con Nico, il regista della TV locale. “È caldo anche oggi” azzardò Nico, con la bionda coda di capelli ben fermata. ”Sarà comunque uno splendido incontro anche quello di oggi.” rispose Laura e si scostò, per far posto  a Carlo, il proprietario della moto. Nel verde di un bellissimo parco, situato attorno alla villa abitata da D’annunzio, il Comune aveva allestito vari spazi: un teatro che ospitava spettacoli e proiezioni cinematografiche, laboratori per bambini, una libreria e un palco per incontri pomeridiani dove lavoravano Nico e Laura.

Poi, al lavoro, Laura venne salutata calorosamente dalla fotografa e dalle hostess. Cominciò col guardare se le poltroncine prenotate erano a posto, se i libri da firmare erano sufficienti e soprattutto si assicurò, col cellulare, che gli ospiti di quel pomeriggio fossero puntuali. Ordinò di togliere gli aghi dei pini dalle poltroncine. Intanto Nico controllava le inquadrature possibili dalle telecamere piazzate nello spazio degli incontri. Nico era freddo, non si lasciava mai prendere dall’agitazione. Preciso nel calcolo dei tempi, andava sempre sotto il palco a segnalare la pausa della pubblicità. Laura, in quel momento, lo guardava ammirata.

Nico attendeva tutti i pomeriggi i preparativi per l’incontro-spettacolo, certo, perché erano vitali per la riuscita dell’iniziativa, ma anche perché aveva modo di incontrare Laura. Si accontentava di un breve saluto al bar: non osava fare altri tentativi di avvicinamento perché la ragazza sembrava molto legata a Carlo.

“Non c’è niente da fare: devo ammetterlo, mi piace Nico da morire”. Disse Laura alla fotografa che aveva invitato ad una cenetta a due nel vicino ristorante. “Oggi, poi, mi ha messo una mano sulla spalla dicendomi che sono un pilastro dell’organizzazione ed io sono arrossita: invece di rispondere a parole l’avrei abbracciato” “Mi sembra che Nico a volte ti cerchi e a volte ti eviti. Non si lascia mai andare e sta sempre sulle sue. D’altra parte non sappiamo niente della sua vita privata, può darsi che abbia una donna che non porta mai qui” commentò la fotografa e aggiunse: “O prendi tu l’iniziativa o tutto finirà in niente”.

Un giorno, alla fine dell’incontro-spettacolo Laura si attardò con Nico, commentando l’andamento degli incontri, arrossendo, sorridendo, scuotendo il capo con i bei ricci, emozionatissima. Arrivò Carlo: “Scusa il ritardo, ho avuto un contrattempo” Laura salutò in fretta Nico “Ciao! È arrivato mio fratello”.

“Mio fratello?!?” ripeté Nico dentro di sé. “Mio fratello?!?” Allora si sentì forte e fu certo che l’indomani si sarebbe lanciato in un corteggiamento spietato. La ripartenza stava iniziando anche in amore.