Racconto di Costanza Lanzillo
(Seconda pubblicazione – 26 aprile 2019)
Nel vedere un Ràpido Ochoa sfrecciargli davanti, Louis sentì mancare improvvisamente tutte le energie che aveva messo in quella folle corsa verso la stazione.
– No! – urlò indispettito – L’ho perso!
– Che hai perso, gringo? – gli chiese una voce femminile.
– Io? – rispose Louis ancora con il fiatone – Oh, penso di aver appena perso l’ultimo autobus per Cartagena.
– Pensi male, sai? – gli rispose la giovane colombiana – Anche io devo andare a Cartagena e ti posso assicurare che quello che hai visto passare andava a Bogotá. Guarda, il nostro è quello che sta arrivando adesso.
Quelle parole rimisero Louis al mondo: non solo non avrebbe dovuto trascorrere la notte in stazione, ma con un po’ di fortuna avrebbe anche trascorso il viaggio in ottima compagnia. In effetti quella ragazza era carina, molto carina, con ribelli ciocche rosso fuoco che le incorniciavano il volto. E, dato che Louis aveva già avuto modo di esercitare con successo il fascino francese sulla popolazione femminile locale, salì sull’autobus pieno di speranze.
Individuò subito due posti liberi e, una volta presa postazione, invitò la ragazza a sedersi accanto a lui.
– Se vuoi puoi sederti qui.
– Oh, grazie! Comunque piacere, io mi chiamo Greta.
– Louis, piacere.
– Molto bene Louis, sono contenta che tu sia magro.
Il ragazzo fece una faccia un po’confusa, poco convinto di aver capito bene.
– Eh sì, questi viaggi sono così lunghi che se ti metti pure accanto a un ciccione, è finita!
I due ragazzi scoppiarono a ridere e, fra una risata e l’altra, passarono i primi quarti d’ora del viaggio.
Parlavano e scherzavano quando, a un certo punto, l’autobus si fermò in mezzo al nulla.
Greta si alzò per andare a vedere cosa fosse successo e tornò poco dopo con aria scocciata.
– Si è guastato l’autobus. – disse a Louis – Dicono che ce ne manderanno un altro domattina.
– Domattina? Ma è mezzanotte, dovremmo aspettare in mezzo al nulla tutto questo tempo? Fa pure un freddo cane!
– Ma infatti io non ho intenzione di stare qui a ghiacciare. Mio cugino fa il tassista da queste parti, potremmo farci venire a prendere da lui e andare a dormire da mia zia. Poi domattina ci facciamo portare all’autobus. Almeno staremo al caldo e, soprattutto, al sicuro. Non c’è da fidarsi a stare in certe zone della Colombia di notte, credimi.
Louis benedisse il momento in cui aveva conosciuto Greta e, senza nemmeno pensarci, prese i bagagli e scese dall’autobus con lei ad aspettare la loro ancora di salvezza a quattro ruote.
Jose, il cugino di Greta, fu incredibilmente veloce nell’arrivare e in un lampo caricò i due ragazzi aiutato dal suo amico Pablo.
Con grande stupore di Louis, l’atmosfera nel taxi cambiò radicalmente. Dopo lunghi momenti di pesante silenzio, si convinse che qualcosa non quadrava.
Greta, che sull’autobus non aveva fatto altro che ridere e scherzare con lui, ora aveva completamente smesso di rivolgergli la parola. Il cugino e l’amico, invece, non avevano nemmeno mai iniziato.
Louis sentì la stringente necessità di rompere quel silenzio.
– Manca ancora tanto? – esordì.
Pablo, con cui condivideva il sedile posteriore, si voltò lentamente verso di lui e con voce rauca disse:
– Niente parole, gringo.
Poi, con tutta calma, si tirò su la maglia ed estrasse una pistola dalla fondina di cuoio che teneva allacciata al petto. Nel giro di un paio di secondi, la fredda canna di ferro raggiunse la tempia di Louis.
Tutto gli apparve improvvisamente chiaro: era stato un idiota e il suo viaggio stava finendo. Forse per sempre.
Il taxi si fermò e Pablo si rivolse a Louis:
– Bájate, gringo. Prendi tutto il denaro che puoi e non azzardarti a tornare senza.
Louis, che fino a quel momento non aveva fatto altro che subire passivamente la possibilità della propria uccisione, si sentì mancare. Poi, sentendo premere la pistola ancora più forte contro la sua tempia, prese coraggio e scese dal taxi. Davanti a sé trovò un vecchio bancomat malconcio e pregò Dio che funzionasse. Quando i soldi uscirono dalla bocca metallica, tirò un sospiro di sollievo.
Tornò al taxi e, con le mani tremanti, porse i soldi a Pablo. Questi li prese, li contò e poi sparò un colpo di pistola contro il vetro del bancomat, mandandolo in frantumi.
Dopodiché, il taxi dette gas e scomparve nel buio della notte colombiana.
Louis rimase immobile per qualche minuto. Avrebbe voluto piangere, gridare, ma non riuscì a muovere un muscolo.
Intanto, alle sue spalle, due vecchietti erano usciti dal bar dall’altra parte della strada per vedere cos’era successo.
– ¿Qué pasó?
– Nada, solo otro gringo robado. ¡Ahiahi, la pelirroja!
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