Racconto di Silvana Maroni

(Quinta pubblicazione 23 dicembre 2020)

 

 

 

Il binario 17 è laggiù, in fondo alla stazione. Ho tempo, il treno parte tra mezz’ora, il posto è prenotato, perché quest’ansia allora? Che folla in questa stazione!

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante, lo dico sempre ai bambini, e in ufficio l’ho scritto su un cartello, all’ingresso, ben in vista col pennarello rosso. L’avvocato l’ha guardato con diffidenza all’inizio. Poi ha capito anche lui.

Ne usciremo. Migliori? Non lo so ma ne usciremo.

Mannaggia, quest’imbecille per poco non scaraventava la mia valigia sui binari! Ma che fa la gente, a che pensa? Corrono tutti, sembra stiano scappando.

Ecco il binario 17 e il mio treno: Torino – Napoli delle ore 7:07, mamma mia quanti 7! Proprio a me che sono nata il 27 luglio (27/7). Ho anche preso 27 all’ultimo esame, ma è stato di buon auspicio. Ecco qua, carrozza 11 posto 47, un altro 7! Mi resta solo l’esame di laurea, chissà se riuscirò a prenderla entro quest’anno, le lezioni, il lavoro, i lavoretti di contorno per arrotondare: no,quelli non posso lasciarli, senza  come faccio a campare?Il lavoro è precario, ma con la laurea forse mi assumeranno. L’avvocato mi stima.

Intanto torno a casa. Non dovrei, forse.

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante.

Non è che gli altri scappino, forse sono io che mi sento in colpa.

Ma no, seguo le regole, le rispetto e le faccio rispettare. Non devo sentirmi in colpa.

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante.

E poi quelle due ambulanze sotto casa, i coniugi del terzo piano, avranno al più cinquanta anni ciascuno. Gli ho portato la spesa lunedì scorso, poverini. Ho lasciato le buste sul pianerottolo, sono stata attenta. Senza di me sarebbero morti di fame.

I bambini erano dispiaciuti, si sono affezionati a me, anche se sono una baby sitter-maestra piuttosto severa: i compiti prima di tutto! Solo dopo a giocare.

Ora che faranno? Videogiochi sul tablet tutto il pomeriggio, così stanno buoni.

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante. Anche per loro, speriamo se ne ricordino.

Ecco, partiamo, tra 9 ore e trenta minuti dovrei essere a casa, cioè a Napoli, più un’altra ora di viaggio per rivedere la mia terra, respirare l’aria buona del mare, riabbracciare i miei. Magari, non so, salutarli a distanza sarà meglio.

Ritorna il senso di colpa.

Il treno è partito e già si è fermato. Fermerà a tutte le stazioni? Mi sa di sì, ed io ripasserò la geografia di 6-7 regioni italiane. 7 regioni: ecco un altro 7!

Accendo il telefonino, sui social tutti insultano chi ritorna a casa per Natale, dal Nord, Vanno a uccidere i nonni, dicono. Ma no, io sto attenta, non parlano di me. Spengo.

1-Piemonte

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante.

2- Lombardia

La nonna avrà fatto gli struffoli, sono un rito. Quando c’ero anch’io l’aiutavo a friggere le palline di pasta nel padellone di ferro e a rigirarli nel miele nel vecchio pentolone di rame. Scintillavano come pepite d’oro quelle succulente palline, mentre  annegavano in una poltiglia del colore dell’ambra. Chiudo gli occhi e ne sento il sapore. Nettare degli dei.

Dice la nonna che derivano da una ricetta degli antichi greci, importata nella colonia di Partenope. Ma sì, scesa direttamente dal Monte Olimpo! Dalla tavola imbandita sulla tavola di Zeus ed Era.

Starò attenta, non abbraccerò i nonni. E poi loro abitano al piano di sopra, li saluterò da lontano.

3- Emilia Romagna

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante.

4-Toscana

Non c’è pericolo, sto bene, sono sana, ho sempre seguito alla lettera le precauzioni e non sono un vettore di infezione. Il virus non viaggia con me.

Mi sono appisolata. Il treno sembra veloce. Sono sulla strada giusta, verso casa. Tornerò su dopo Capodanno, lo studio riaprirà il 4 gennaio. C’è tempo.

5 – Umbria

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante.

6- Lazio

Un altro pisolino, ho sognato il mare, la spiaggia del fiordo. Ero sola ma un’ondata enorme ed improvvisa mi trascinava al largo.

Ci ho pensato. Mi isolerò per una settimana. Farò il cenone di Natale nella mia stanza e terrò su la mascherina sempre.

Ci sarà il presepe del nonno, mi basterà accendere le luci, sentire il gorgoglio dell’acqua della cascatella: è un capolavoro! E poi i profumi della cucina, bastano già loro a saziarmi. Ingrasserò allegramente.

7- Campania, finalmente!

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante.

Mamma mi aspetta. Il treno è in ritardo, papà è a Napoli per risparmiarmi l’ultimo tragitto nel trenino locale. Starò attenta lo giuro, non bacerò nessuno, Scenderò dalla mia stanza solo a mezzanotte per mettere il bambinello nel presepe, come dice la tradizione. Mi terrò a distanza.

Il treno si ferma a Napoli, piazza Garibaldi: c’è folla nella stazione. Hanno tutti fretta, sembra che stiano scappando.

Ho paura. Non voglio contagiare nessuno.

Parola d’ordine: mascherina-disinfettante.

-E’ Natale, ho bisogno di tutti voi.- Sono le prime parole che dico a mio padre tutte d’un fiato, quasi per scusarmi di quel ritorno. Lui è sorridente, felice di rivedermi, non si accorge delle mie preoccupazioni.

Sento una lacrima bagnarmi il viso, sotto la protezione.

È Natale. Andrà tutto bene.