Racconto di Daniele Cretaro
(Quarta pubblicazione – 16 settembre 2019)
Essere fedeli a quello che si è. Combattere per questo. Piangere. Sbattersi. Immolarsi. E crescere. Cercando di mantenere la rotta. Non abbassare la testa.
Tutto ciò stanca, a volte ti senti troppo isolato, provi a non affogare, nonostante tu non sappia tenerti a galla con la leggerezza della superficialità. E non ti dispiace essere additato, ma ti affligge constatare di quale mano fa parte quel dito.
La corazza non diventa mai abbastanza impenetrabile, se provi sempre a cercare luce, dove c’è solo buio.
Niente parole, solo una stretta, sarebbe sufficiente, a placare il disagio del non essere compresi nonostante si provi a rispecchiare quel bagaglio, neanche tanto segreto, che proviamo a portare con leggiadria ma che, in un certo momento, ci troviamo costretti a tener nascosto.
Per non farci del male, per non sentirne più il bisogno.
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