Racconto/articolo di Silvia Ricci

(Prima pubblicazione – 19 ottobre 2020)

 

 

Affabile, amabile, vulnerabile, incontrollabile nelle emozioni, con i sentimenti, con i suoi infiniti pensieri e tra mille cose da fare… Va di fretta, a volte, anzi spesso, troppo forse, deve sbrigarsi, deve muoversi, altrimenti non riesce a completare tutto ciò che ha da fare, e questo la rende nervosa, frettolosa, agitata… Il volto di una donna è sempre pronto, si, proprio così, si sveglia al volo, con una mano prende un caffè che la scalda, con un’altra fa ogni tipo di faccenda domestica, si teletrasporta magicamente da una stanza all’altra, da un negozio a un altro. Ma come farà? Scuola, figli, compiti, lavoro… Un susseguirsi di immagini quotidiane viste e riviste ogni volta da un paio di occhi pieni di grinta, di energia spontanea, non importa che lei sia stanca, esausta, lei non rinuncia…!! Ecco perché è sempre pronta a partire e andare. Ma Quando arriva la sera, e la casa è in pieno silenzio, arriva il suo momento, quello della pace, del respiro lento e calmo, la sua mente si rilassa, Il suo cuore è felice. Una donna è figlia, sorella, madre, compagna, moglie, amica, integra ogni tipo di ruolo con amore e dedizione. Come si fa a comprendere i suoi silenzi o le sue timide risate? Dagli occhi… È lì che nascondiamo la nostra storia, tutto il nostro essere. È nei nostri occhi che catturiamo il mondo e tutto ciò che ci appartiene. Possiamo essere fragili ma prender forza in un solo istante, gridare con fervore e lottare senza sosta. Noi sappiamo piangere con grande umiltà, lasciarci andare alle emozioni di rabbia e delusione, cadere e nuotare in acque torbide e sconosciute per poi riemergere in superficie più leonesse di prima. Le nostre lacrime sono gocce di sapore amaro, raccontano parole spezzate di momenti pieni di solitudine, in una camera così vuota in una notte qualunque dove sai che nessuno potrà mai sentirti, né accogliere quel forte lamento, sei sola con te stessa, le tue spalle appoggiate al muro, unico sostegno fisico che senti toccare, e finalmente trovi il coraggio di guardarti dentro, di capire cosa c’è che non va, che puoi mentire a tutti, ma non a te, capisci che solo tu puoi salvarti, puoi darti un’altra opportunità e dare svolta alla tua vita, a un vero e significante cambiamento. Ti accorgi che il buio che ti ha sempre accompagnato, ora non ti fa più paura, che ciò che sei determina il tuo destino, il tuo karma spirituale. Noi siamo guerriere, combattiamo la vita quando il male viene a bussarci per ricordarci che ogni giorno vissuto è un dono dal cielo che non dovremmo mai dare per scontato. E allora, silenziosamente, ti ritrovi in una chiesa, in ginocchio, non sai perché sei lì, ma la tua anima si, eccome se lo sa, spontaneamente inizi a recitare una preghiera, la tua, personale e intuitiva, ti ci aggrappi, ti ci nutri, ti infonde fiducia e speranza, si, noi donne siamo così, speranzose, fiduciose davanti ad ogni ostacolo che vuole bloccarci, ma non ci riuscirà tanto facilmente perché noi vogliamo vincere e sconfiggere. Il dolore ci cambia e ci trasforma, ci fa guardare con occhi diversi la vita che ci scorre davanti, restiamo ferme a guardare un tramonto, al sentire il nostro respiro, al sole che sorge, a ritornare a coltivare quella passione che avevamo accantonato da tanto tempo e ci mancava tanto, un pezzo di noi, a smetterla finalmente di giustificarci su sensi di colpa e perdite di tempo che non ci appartengono, noi esistiamo, noi viviamo. Alle donne piace compiere gesti semplici come ad esempio accendere le candele in un angolino di casa. È un rituale notturno di cui io personalmente ne ho giovato tanto in energia positiva e meditazione attiva, e so che è un gesto che molte donne fanno al calar del sole, dopo una lunga giornata stressante. È come se osservare quella fiamma che tremola, ci dia un senso di calma e luce interiore, ci riempiamo di silenzio e la mente mette a tacere ogni più piccolo e insidioso pensiero. Sembra un gesto stupido ma io credo che ogni dettaglio che dimostriamo sia semplicemente collegato alla nostra persona, un dettaglio che ci tiene compagnia… Le Donne sono belle e meravigliose proprio per questo, perché sanno indossare la solitudine come punto di forza e trasformazione, ci mettono il cuore in ogni tipo di azione, in ogni singolo respiro, e “sentono” con una sensibilità estrema gli stati d’animo di chi hanno vicino a sé. Noi abbiamo il potere di generare una piccola vita e farla crescere in un ambiente morbido e delicato. Diamo la vita per la vita, e la accompagniamo ad ogni più piccolo passo donando amore incondizionato, puro e viscerale, un legame autentico e indistruttibile negli anni e nel tempo, un legame indissolubile che arricchirà ogni momento della vita, dai primi passi, ai primi dentini, al primo giorno di scuola, al primo fidanzatino, e così per ogni fase di crescita personale e morale, quella donna, chiamata mamma, sarà sempre lì ad aspettare suo figlio, il suo sorriso, la sua gioia nel cuore, ma pronta anche ad asciugare le sue lacrime, le prime delusioni, le sue preoccupazioni. Assorbiamo ogni cosa per far stare bene quel cuoricino che abbiamo generato e cresciuto. Siamo fatte per Amare e donare, ma purtroppo esiste da troppo tempo ormai una brutta malattia chiamata violenza. Si insidia tra Amore e odio, tra botte e colpi, tra orrore e debolezza. Crediamo di essere Amate, crediamo che tutto sia normale, che un giorno lui cambierà, che la colpa è solo nostra se riceviamo insulti psicologici e dolore fisico. Noi amiamo fino alla fine, oltre l’assurda evidenza, oltre le più brutali parole. La donna perdona sempre, la donna giustifica sempre. Eppure, l’amore vero non è questo, si sognava qualcosa di diverso, un Amore fatto di complicità e rispetto, di conversazioni amorevoli e strette di mano sotto le lenzuola.

L’AMORE NON è VIOLENZA L’ Amore NON è tradimento L’ Amore NON è possesso L’ Amore NON è ricatto morale e psicologico. Cosa possiamo dire a noi stesse quando ci sentiamo svuotate e stremate? Possiamo dire che non dobbiamo aver paura di reagire. Paura è rimanere ancora lì ferme senza far nulla per cambiare. Il nostro volto e il nostro cuore sono fatti per essere accarezzati come un fiore e nutriti di solo Amore.

È nostro dovere proteggerci e cambiare seguendo un nuovo cammino.

Il cambiamento è dato solo da noi stessi, il cambiamento è il riflesso di ciò che siamo e pensiamo.

Se si volge lo sguardo al cambiamento, l’universo ti ascolta e accoglie quel grido rivolto al cielo.

Il cambiamento è una benedizione, in ogni caso, perché fa capire i rami secchi da spezzare e quelli nuovi da nutrire.

Il cambiamento è dato da momenti, situazioni o persone che improvvisamente ci stanno strette come un vestito che non sentiamo bene addosso, e allora, in questi casi cosa possiamo fare?

Cambiare vestito, trovarne un altro che sia in linea con i nostri desideri e sogni.

Io, Donna, con tanti sogni in tasca, mi trovai un giorno a guardare il mare che, premetto, amo da morire e scrissi questo pensiero.

“Sento ancora il vento leggero sul mio viso, il sole lieve sulla mia pelle e i miei occhi pieni di stupore alla vista del mare.

Dall’alto di questo belvedere la prospettiva è semplicemente meravigliosa.

Si assapora la grandezza e la maestosità della natura e della sua perfezione.

Una leggenda dice che se il primo dell’anno ti trovi in questo posto magico, ti porterà fortuna.

Allora è proprio qui che devi chiudere gli occhi ed esprimere i tuoi desideri. Chissà, tutto può succedere nella magia di Capodanno!!!!

E allora, mi fermo e urlo… urlo in silenzio e dentro di me davanti a questo bellissimo mare, con tutta la forza che ho. Lui mi sta ascoltando, sta prendendo a cuore i miei pensieri, sta placando i miei nervi tesi e d’un tratto mi sento più leggera.

Mare… Ma cosa mi fai? Hai il potere di incantarmi, mi ipnotizzi, mi fai sentire bene, mi dai calma solo a guardarti da lontano, sei ossigeno puro, e a te voglio abbandonarmi. Dimmi… Come fai? Oggi sei un po’ agitato, d’altronde come la mia anima, irrequieta e irascibile però se guardo te, tutto mi passa in un attimo.

Ascoltami… Porta con te i miei sogni, falli cullare tra le tue dolci onde e al momento giusto liberali dal dio Eolo affinché prendano il volo e si trasformino in libertà e cambiamento.

Faccio un respiro profondo e sento il tuo profumo che mi pervade ovunque!!!

Ora posso salutarti e tornare a casa sorridendo”.

Sarà stato l’Universo, oppure il Karma, destino o preghiera rivolta al cielo, ma da quel giorno a un mese iniziò a cambiare tutta la mia vita e ora, a distanza di 2 anni e mezzo abito su ciò che mi ha sempre affascinato e incantato: il mare.