Racconto di Daniele Rossi

(Terza pubblicazione – 27 maggio 2019)

 

Il campeggio è una fonte inesauribile di esperienze di incontri di conoscenze, la vacanza in campeggio la consiglio a tutti.

Come quella volta in Corsica.

Arriviamo a Saint Florent provenienti da Bonifacio: ci aspetta una piazzola nel Camping d’Olzo, sistemo il van e mi guardo attorno, proprio nella piazzola accanto c’è un van simile al nostro targato Germania; una coppia, un breve cenno di saluto e ci si sistema.

E’ praticamente ora di cena, il piatto che va per la maggiore quando siamo via sono le penne alla Amatriciana in una versione nostra.

“Giò butta un po’ di pasta in più che la facciamo assaggiare a sti tedeschi qua, che neanche sanno che sia”!

Quando è pronta ne preparo un piatto mettendo anche il parmigiano e lo porto nella loro piazzola, sono intenti a leggere, mi guardano stupiti mentre gli dico “Dai è un buon piatto italiano”, grande sorriso e grandi cenni di ringraziamento.

Dopo cena due passi al bar del campeggio per il caffè, al ritorno troviamo sul nostro tavolo due birre. Mi giro verso i tedeschi che mi inviano un pollice alzato che contraccambio, iniziamo quindi a comunicare, da un mese sono in giro, l’indomani ripartono direzione casa con tappe a Pisa per la torre, poi a Firenze e poi via. Non hanno figli, vengono spesso in Italia e in Corsica, come noi la amano moltissimo, ci salutiamo e andiamo a letto.

Al mattino troviamo sei birre sul tavolo, piazzuola vuota erano partiti.

Ecco cosa ti regala il campeggio, riesci a comunicare con persone mai conosciute e non vedrai neanche più, provenienti da lontano, usi costumi lingue diverse, trovo che questo sia bellissimo.

Abbiamo comunicato non conoscendo una parola di tedesco e lo abbiamo fatto per un’ora, ma non serviva saper parlare tedesco no, non serviva.

Era una coppia di sordomuti.