Fiaba di Liliana Vastano

Illustrazioni di BDB

 

Terminato con successo l’anno scolastico, Francy trascorreva le mattinate con la nonna perché i genitori erano impegnati con il lavoro e lo sarebbero stati fino alla fine del mese di luglio. Francy e la nonna si recavano prevalentemente in piscina, molto raramente al Parco Giochi della vicina Villa Comunale. In ogni caso era prevista una piccola sosta alla pasticceria Dolci Pasticci, vicino casa, per acquistare un dolcino da consumare a metà mattinata. Francy era una golosona e la nonna l’accontentava volentieri perché, tutto sommato, i dolci piacevano anche a lei. Nei pressi della pasticceria gironzolava sempre un bastardino di piccola taglia che aspettava fiducioso qualche boccone dolce.

Francy, che amava tanto gli animali, comprava sempre qualche biscotto per lui che apprezzava molto tant’è che, quando la vedeva arrivare, già scodinzolava. La bambina, che lo aveva chiamato Pit, avrebbe voluto prenderlo con sé ma a casa c’era già Chicco, un barboncino bianco e mamma Cinzia non sarebbe stata d’accordo visto che Chicco era molto birichino e dava un gran da fare. Un bel giorno Francy non incontrò più Pit nei pressi della pasticceria. Lì per lì non ci fece caso, cominciò a preoccuparsi quando l’assenza si protrasse per alcuni giorni. Che fine aveva fatto Pit? Chiese notizie in pasticceria e nei negozi vicini ma nessuno seppe dirle nulla. Una sera, a pochi giorni dalla scomparsa del cane, mentre era in cameretta a chattare con le compagne di scuola, udì ripetuti lamenti provenienti dal giardino. Chiamò la mamma e, insieme, scesero per capire di che si trattasse. Vicino al cancello c’era Pit, il bastardino della pasticceria, ridotto in condizioni pietose chissà da chi. Francy e la mamma lo adagiarono su un tappetino, gli diedero qualcosa da bere, poi un po’ di pane e latte e decisero che il giorno seguente lo avrebbero portato a visita dal veterinario che curava anche Chicco. Questi constatò che era stato seviziato da qualcuno senza scrupoli e che avrebbe avuto bisogno di cure almeno per una settimana. Aggiunse che lo avrebbe tenuto con lui fino alla guarigione dopodiché lo avrebbe portato al canile municipale se, nel frattempo, qualcuno non lo avesse accolto in casa.

Francy e la mamma non avrebbero mai permesso che Pit andasse al canile e così lanciarono un appello su Fb. Arrivarono tantissime richieste ma come fare la scelta giusta? In vista dell’estate, molta gente si liberava degli animali per non avere fastidi, magari legandoli al guardrail dell’autostrada. Alcuni erano stati denunciati ma bisognava coglierli sul fatto il che era quasi impossibile. A questo punto la nonna, che abitava al piano superiore della villetta, pur se non aveva mai voluto animali in casa per sentirsi libera, decise di accogliere Pit per accontentare la nipotina.

 

 

 

Questa decisione fece felici tutti perché il canile non andava a genio a nessuno. Pit, curato e ripulito, più bello che mai, arrivò dalla nonna dopo una settimana e fu subito amore.