Favola di Luca Battisti
Illustrazioni di BDB
Un giorno una volpe si avvicinò a un levriero e gli disse:
«Tutti, caro levriero, dicono che tu sei uno degli animali più veloci che esistano, eppure io penso di poterti battere in una corsa».
«Non credo proprio» le rispose sicuro il levriero, «ma se vuoi provarci non mi tiro certo indietro».
«Bene, accetto la sfida, in fondo l’ho lanciata io. Ma pongo due condizioni: che si corra da quell’albero all’altro», e dicendolo indicò due cipressi ben distanziati oltre le loro spalle, «e che la sfida si ripeta per tre volte. Una volta può capitare a tutti di vincere».
Il levriero non trovò nulla da obiettare. Presto si sistemarono per la partenza e, al primo turno, il levriero vinse senza sforzo.
«Bravo, ammetto che hai ben vinto», concesse la volpe, «ma mi devi altre due corse. Ti chiedo solo di risposare per cinque minuti».
Il levriero accettò e, passato il tempo stabilito, replicarono il cimento. Anche stavolta il levriero lasciò solo polvere alla volpe.
«Bravo, mi hai di nuovo battuta, ma ancora non è finita. Ti chiedo solo di farmi riprendere fiato per cinque minuti».
Di nuovo il levriero accettò e, di nuovo, passato il tempo stabilito, partirono per l’ultima prova. Anche stavolta non ci fu storia: il levriero aveva già finito il percorso e la volpe non era ancora a metà.
«Sei molto furba, volpe, o così dicono, ma non sei altrettanto veloce di gambe» disse il levriero alla fine di tutto.
«Bravo, ammetto la sconfitta. C’è chi corre con le gambe e chi con il cervello» disse filosofica la volpe e, salutato il levriero, si diresse verso casa.
Quando il levriero rientrò gongolando per la vittoria alla propria abitazione, la trovò svaligiata e la gioia si tramutò presto in pianto.
Nella tana delle volpi, invece, si festeggiò e si rise tutta la sera: erano settimane che non c’era così tanto da mangiare.
Come sempre quando ti leggo, un grande applauso e molto piacere!