Di Otis – redazione

(21 dicembre 2020)

 

 

È nell’aria.

Gli addobbi, le luminarie, gli odori dei dolci preparati nelle case.

E la gente che frettolosamente percorre le strade con le mani cariche di pacchetti ben confezionati.

E il freddo, l’aria pungente e i pini veri, falsi, adornati di colori e di luci.

E presepi su cui hanno lavorato mani sapienti per celebrare come ogni anno la NASCITA di Dio che si fa Uomo.

La nascita di un Uomo. Figlio di Dio

È nell’aria.

Tutti in attesa del lieto evento.

E tutti, come ogni volta che si attende la nascita di un bambino, sono presi dalla frenesia dell’accoglimento di una nuova vita, cercando di presentare questo mondo nel migliore modo possibile.

Sta arrivando.

Maria è ormai grossa. Cammina a fatica negli ultimi giorni di gravidanza.

E pensa a questa creatura come un dono divino.

Come ogni creatura che viene al mondo.

Pensa a lui come a un Re, perché sarà proprio per lui ogni pensiero, ogni gesto, in una forma di accadimento devoto, in una fedele venerazione.

Come sarebbe giusto per ogni creatura che viene al mondo.

Sarà Lui, quel piccolo essere, a essere adorato, teneramente sorvegliato, contemplato in ogni sua espressione, in ogni sorriso, in ogni lacrima, in ogni gesto anche negli anni a venire.

E risuonerà il cuore di Maria, risuonerà nel muto dialogo dell’Amore dando risposte a ogni bisogno, con la premura, la dolcezza e la tenerezza che ogni madre prova davanti al frutto miracoloso della procreazione.

Ora è il momento dell’attesa.

L’attesa di trovare nel volto divino del bambino le tracce di un’umanità persa.…di una Umanità Persa.

Eppure è facile fare Natale.

Addobbi, luci, ostentazione di regali donati per dovere, scenografia di un Bene perso nelle pieghe di una società chiusa, egoista, indifferente, rancorosa, MALATA.

Immaginiamo per un attimo, dopo tanta tribolazione, il sorriso di Maria e di Giuseppe: guardano il miracolo di quella creatura così minuscola e così Grande! Come ogni figlio che viene al mondo, come ogni madre e ogni padre che assiste alla meraviglia del dono della vita!

È il sorriso dell’AMORE.

Parola semplice e meravigliosa:

Amore. Amore.

Maria sussurra silenziosamente questa semplice parola al frutto del ventre suo.

E ogni madre, guardando il proprio figlio fra le braccia, sussurra teneramente questa semplice e dolcissima parola.

Amore. Diciamola tutti insieme e scopriamo il suono della nostra voce: “AMORE…AMORE” Chiudiamo gli occhi mentre la diciamo a noi stessi, al bambino, alla bambina che siamo stati: “AMORE”.

E sentiamo il trepido abbraccio della mamma, di colei che ci ha messo al mondo!

 

Celebriamo la Vita che ci è stata donata.

 

Celebriamo L’AMORE.

 

Anche in questo 2020, nel migliore modo possibile, malgrado tutto!

Buon Natale!