Articolo di Liliana Vastano

 

“Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie.”

                                                                                                     Oriana Fallaci

I baci e gli abbracci sono gesti importanti nei rapporti umani. Da sempre, nella vita di relazione, ci aiutano ad esprimere i nostri sentimenti di amore, complicità, amicizia, conforto e quant’altro, senza bisogno di parole.  Un bacio o un abbraccio suggellano una situazione, la completano, la rendono speciale. Poeti, scrittori, pittori hanno dedicato loro fiumi di parole e di immagini. Indimenticabile “l’apostrofo rosa tra le parole t’amo” di Cyrano di Bergerac, il bacio peccaminoso di Paolo e Francesca nel V Canto dell’Inferno, l’abbraccio tra Amore e Psiche di Canova, i mille baci di Catullo e Lesbia.  e così via. Sono gesti talmente istintivi che si compiono senza pensarci troppo, come ci racconta Dante nel II Canto del Purgatorio: “Ohi ombre vane fuor che ne l’aspetto! Tre volte dietro a lei le mani avvinsi e tante me ne tornai con esse al petto”. Qui Dante incontra il suo carissimo amico Casella e, non realizzando subito che è un’anima, cerca disperatamente di abbracciarlo per dimostrargli la gioia e l’emozione dell’incontro. Da due anni a questa parte, però, tutto questo ci è negato. La pandemia ha stravolto le nostre vite, ci ha reso fragili, timorosi, spaventati. Usciamo poco, guardiamo con timore chi ci avvicina per strada, a volte non ci riconosciamo perché le mascherine ci nascondono il volto. Solo l’espressione degli occhi è rimasta ad accompagnare le nostre parole, a volte nemmeno quella. Molti di noi hanno perso amici e persone care e hanno dovuto lasciarli andar via senza un saluto, un ultimo bacio. Dopo aver fatto il vaccino pensavamo di essere tutti più tranquilli, ci siamo dati un po’ di tregua abbiamo ripreso ad abbracciare i nipotini, le persone più care e la situazione è precipitata di nuovo. Non c’è niente da fare, almeno per il momento dobbiamo continuare a praticare una vita riservata che, credo, durerà a lungo e ci cambierà per sempre. Nel frattempo, non mi rimane che abbracciarvi virtualmente e regalare a tutti un po’ di emozione con una strofa di una bella canzone di Pino Daniele:

Abbracciami perché mentre parlavi

Ti guardavo le mani

Abbracciami perché sono sicuro

Che in un’altra vita mi amavi

Abbracciami anima sincera

Abbracciami questa sera

Per questo strano bisogno

Anch’io mi vergogno”.